Ryanair lascia l’Italia
Il tempo in cui il Presidente del Consiglio cercava di convincere le aziende straniere a investire in Italia sembra essere finito, ora si cerca di mandarle via, la Ryanair è la prima.
Infatti, la Ryanair chiuderà, da ottobre 2016, le basi di Alghero e Pescara, taglierà alcune rotte e chiuderà tutti i voli di Crotone. Questa decisione lo ha annunciato la compagnia stessa, spiegando che è presa, come ha dichiarato la compagnia, «a seguito dell’illogica decisione del governo italiano di aumentare ancora le tasse municipali danneggiando il turismo italiano, il traffico e i posti di lavoro’». Inoltre, é stato spiegato che con questa decisione vengono chiuse 16 rotte, persi 800 mila clienti e tagliati 600 posti di lavoro.
Il Governo Italiano ha aumentato le tasse di circa il 40%, passando da 6,50 € a 9 €, per ciascun passeggero in partenza dall’Italia dal 1°gennaio di quest’anno per sussidiare il fondo per la cassa integrazione degli ex piloti Alitalia. In questo modo la compagnia ha dovuto prendere una decisione drastica per l’Italia, l’ennesima decisione da multinazionale estera nei nostri confronti per delle tassazioni ridicole ed estreme, quella di spostare aeromobili e posti di lavoro Ryanair fuori dal nostro Paese verso altre basi Ryanair come Spagna, Grecia e Portogallo.
Il top manager della Ryanair, David O’Brien, è stato molto polemico nei confronti del governo ma anche nei confronti di Alitalia. Infatti, O’Brien, ha ricordato che le tasse aeroportuali vanno a finanziare il Fondo di integrazione al reddito dei dipendenti del trasporto aereo e, in gran parte, il trattamento del personale Alitalia in esubero, O’Brien ha affermato: «La Ryanair non intende finanziare l’Alitalia dovrebbe avere qualcuno ad Abu Dhabi a finanziare questo fondo, non certo noi», aggiungendo, «Dopo un anno da record per il turismo in Europa e un altro anno importante davanti il governo italiano ha deciso di darsi la zappa sui piedi».
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