Ennesima fiducia al Governo Renzi e subito rimpasto
Ennesimo giro di mozioni di sfiducia sul caso Banca Etruria, questa volta al Senato, ma viene respinta con 178 no contro 101 sì. Questa volta, Matteo Renzi, incassa l’appoggio dei verdiniani di Ala e dei senatori che sostengono l’ex leghista Flavio Tosi. Ieri, l’attenzione era tutta rivolta ai voti esterni alla maggioranza. Dal gruppo Ala di Denis Verdini se ne calcolavano sedici, solamente due invece dalle senatrici di Fare (il gruppo di ex leghiste che fa capo a Flavio Tosi).
Oltre i diciotto voti che hanno votato contro alla sfiducia al governo Renzi bisogna calcolare anche i 30 senatori delle opposizioni, in particolare quelli di Forza Italia, che per altro ha presentato una delle mozioni, che hanno disertato il voto. Così, ancora una volta, proprio Forza Italia, risulta essere il partito, dopo il Pd, che da spallata di fiducia al premier Renzi.
Intanto il premier pensa a mandare avanti il suo governo, che da oggi dovrà affrontare un ulteriore problema e disaccordo proprio all’interno del suo partito, cioè la legge sulle unioni civili. E sembra che si stia a preparare il rimpasto di governo, atteso da mesi e sempre rinviato. Alfano sta aspettando con ansia una nuova poltrona che dovrebbe risarcire la perdita del dicastero di Maurizio Lupi. Poi arriva una raffica di neo-sottosegretari da nominare, Renzi dichiara: «Saranno sette o otto» e aggiunge «il massimo sarebbe 65, e noi ora siamo a 56». Peccato che il premier ha sempre dichiarato di voler fare, a differenze dei suoi predecessori, meno sprechi, più tagli per contenere la spesa del nostro Stato. Si sa, alla fine, le promesse dei politici valgono sempre meno.
I candidati noti sono tutti di area Pd, Ncd o Scelta civica, ma non mancano le possibilità che qualche poltrona potrebbe finire nelle mani di qualche verdiniano.
Vai alla home page di LineaDiretta24