Nuove operazioni d’indagine sul mondo del calcio
Mattinata turbolenta per il mondo del pallone: la guardia di finanza ha fatto irruzione vero le 8.30 nella sede del Milan per l’acquisizione di documenti su ordine della procura di Napoli. Sono decine gli indagati coinvolti oltre alla società di via Aldo Rossi: sul banco degli imputati spiccano i nomi di Aurelio De Laurentiis, Claudio Lotito, l’ex presidente e AD della Juventus Jean-Claude Blanc, il procuratore Alessandro Moggi e vari calciatori come Hernan Crespo ed Ezequiel Lavezzi.
L’indagine avviata dai pubblici ministeri Danilo De Simone, Stefano Capuano e Vincenzo Ranieri coordinati dal procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli rientra nell’ambito della maxi inchiesta risalente al 2012 “Operazione Fuorigioco”, riguardante un centinaio di soggetti oltre a 35 società di Serie A, Serie B e Lega Pro. Secondo i capi d’accusa vi sarebbero state tra il 2009 e il 2013 una serie di operazioni illegali dal punto di vista tributario, collegate alla compravendita dei diritti di prestazione dei calciatori: «i procuratori provvedevano a fatturare in maniera fittizia alle società calcistiche le proprie prestazioni, simulando che l’opera di intermediazione fosse resa nell’interesse esclusivo dei club, mentre di fatto venivano tutelati gli interessi degli atleti assistiti».
Tra le carte dell’accusa risulta anche l’uso di documentazione fiscale e tributaria fittizia da parte di intermediatori argentini (tra gli accusati spiccano i nomi di German Denis e altri calciatori della stessa nazionalità) e di società fantoccio con sede in paradisi fiscali grazie alle quali venivano delocalizzati i proventi delle operazioni di mercato.
Le fiamme gialle, su ordine della procura, hanno sequestrato beni per 12 milioni dal 2012 ad oggi, mentre le indagini riguardano nella loro totalità non solo i rapporti d’intermediazione tra procuratori e società, ma anche il rinnovo alla gestione dei diritti d’immagine e dei diritti tv, l’attività di scouting e i compensi dei calciatori qualificati come “fringe benefit”.