2016: iniziato peggio dell’anno vecchio
L’anno che ci ha appena lasciato, il 2015, non è stato per niente un anno da ricordare, finito con una serie di eventi pressoché orribili. Ma, l’anno 2016 non è per niente iniziato nel miglior modo.
Per iniziare, proprio il capodanno del 2016 non è stato un buon risveglio. È stata senza dubbio una delle notizie che ha scosso il Vecchio Continente e non solo, arrivata dalla Germania. La notte di San Silvestro, nella piazza centrale di Colonia, oltre un centinaio di donne sono state molestate, alcune violentate e derubate da una banda di uomini ubriachi, per la maggior parte immigrati nordafricani. È stato un vero e proprio boomerang per la Merkel e per la sua politica sull’accoglienza. Fa scalpore, in modo per altro collegato all’evento accaduto in Germania, la chiusura delle frontiere da parte dei singoli Stati europei proprio per bloccare i profughi che riescono a sfuggire dalle guerre, ma non solo. Ad oggi sono sei i Paesi ad aver interrotto temporaneamente la libera circolazione tra i confini interni dell’Europa. Norvegia, Svezia, Austria, Germania, Francia e la Danimarca. Così l’Ue dichiara apertamente che il trattato di Schengen è seriamente in pericolo.
Non bastano l’incredibile vergogna di Colonia e il caos nei Paesi europei nei confronti all’immigrazione, ci si mette, per l’ennesima volta, l’economia globale. Questa volta a far paura è la grande Cina, che ha iniziato il nuovo anno regalando a tutti un lunedì nero. Quello del 4 gennaio è stato infatti un giorno da dimenticare per i mercati di tutto il mondo, l’Europa ha bruciato 264miliardi di euro e Wall Street ha registrato la peggiore apertura dal 1932. Condizionata anche dalle tensioni in Medio Oriente, l’ondata di vendite che si è abbattuta sui mercati arriva proprio dalla Cina e lo yuan ha toccato i minimi da quasi cinque anni sul dollaro. Un altro giorno da incubo è stato il 7 gennaio, in cui le Borse asiatiche hanno perso il 7%, facendo scattare il blocco automatico delle contrattazioni per la seconda volta in una settimana.
L’anno 2016 inizia con una nuova crisi all’indomani della rottura delle relazioni tra Teheran e Riad. In realtà le due potenze del Golfo sono in rottura già da tempo, ma nel 2016 hanno inaugurato una nuova guerra fredda che potrebbe sfociare in una guerra vera e propria. La Guida suprema Ali Khamenei lancia “La vendetta divina” sui sauditi il 3 gennaio, condannando l’esecuzione dell’imam sciita Nimr al-Nimr da parte proprio di Riad. Viene messa a fuoco l’ambasciata saudita di Teheran e l’Arabia Saudita ha mandato via i diplomatici iraniani dal regno. A questa nuova crisi è tutta l’area a tremare con un’escalation di eventi: il Bahrain rompe le relazioni diplomatiche con l’Iran; il Sudan espelle l’ambasciatore iraniano a Khartum. Il conflitto tra sciiti e sunniti non è più una guerra circoscritta. Lo stesso Putin si è offerto per fare da mediatore.
Dal Medio-Oriente fino alla Corea del Nord. Kim Jong-un, un dittaore ancora in circolazione, dichiara di aver sviluppato la bomba a idrogeno. La Corea del Nord ritorna a provocare proprio nel giorno dell’Epifania. In Corea del Sud, Giappone e Stati Uniti viene registrato un terremoto di 5,1 gradi della scala Richter, ma si è subito capito che non si trattava di terremoto ma di un’esplosione atomica. La notizia ha fatto scattare l’allerta sia da parte della Cina, alleato storico della Corea del Nord, sia da Putin.
Il 12 gennaio avviene un nuovo attentato che ferisce il cuore della Turchia. Almeno 10 persone sono morte (8 di nazionalità tedesca) e oltre 15 sono rimaste ferite in seguito a una esplosione a Istanbul. L’esplosione è avvenuta a Sultanahmet, nel centro della città turca. Secondo fonti dell’intelligence turca la matrice dell’attentato è riconducibile all’Isis ed il kamikaze sarebbe un siriano di 28 anni.
Ultimo attentato di questo inizio anno è avvenuto proprio oggi, il 14 gennaio, in Indonesia. Almeno sette esplosioni e successivi scontri a fuoco tra agenti e terroristi hanno sconvolto Giacarta, con un bilancio di almeno 7 morti e decine di feriti. La polizia dichiara che è stato un attacco con cui si voleva imitare il terrore di Parigi. Poche ore dopo arriva la rivendicazione dell’Isis. Manca, per il momento, una ricostruzione esatta della dinamica degli attacchi che, per ora, hanno visto la partecipazione di almeno un attentatore kamikaze e di altri quattro uomini.
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