Shannara, un viaggio seriale nelle Quattro Terre
Per i nostalgici delle grandi e sanguinose battaglie della trilogia letteraria e cinematografica de Il Signore degli Anelli, per chi, da bambino, si addormentava con i racconti incantati di elfi, nani e gnomi, è in arrivo una new entry nel palinsesto televisivo, una saga dalle mille sfumature che ha conquistato gli appassionati del genere fantasy e non solo: approderà il 15 gennaio su Sky Atlantic la prima stagione di The Shannara Chronicles, la serie tv trasmessa per la prima volta in America su Mtv e ispirata ai romanzi di Terry Brooks.
Lo show, ambientato nelle Quattro Terre, distrutte cento anni prima da una guerra che ha devastato gran parte della civiltà, è incentrato sulle peripezie di Amberle Elessedil (Poppy Drayton), la bella e determinata principessa degli Elfi, di Wil Ohmsford (Austin Butler), figlio di Shea, protagonista del primo romanzo del ciclo letterario di Brooks, La spada di Shannara, e di Eretria (Ivana Baquero), una giovane nomade presa in custodia dallo stesso Wil. Nelle loro mani, sapientemente guidate dal druido Allanon (Manu Bennet), ci sono la sopravvivenza dell’albero Ellcrys e la difesa dei territori dai demoni. Ad arricchire ulteriormente la narrazione, delle location mozzafiato (le scene sono state girate in Nuova Zelanda), e un cast d’eccezione, nel quale figura una vecchia conoscenza, John Rhys-Davies, ormai a suo agio nelle produzioni in costume dopo l’interpretazione di Gimli nella trilogia cinematografica de Il Signore degli Anelli, e impegnato, nella serie, a vestire i panni di Eventine Elessedil, re e nonno di Amberle.
Sebbene la trama, lineare e curata nei dettagli, si discosti cronologicamente dal naturale flusso narrativo (si è scelto, infatti, di sviluppare la serie sul secondo libro del ciclo di Brooks, Le pietre di Shannara, e non sul primo, La spada di Shannara), The Shannara Chronicles rimane una scommessa a 360 gradi dell’autore della saga letteraria – parte attiva di quest’esperimento seriale – e degli ideatori dello show Alfred Gough e Miles Millar, già creatori di telefilm culto come Smallville; un contributo significativo ad innalzare un genere che ben si adatta al contesto televisivo.
Non a caso, nel corso di questi ultimi anni, le serie tv a tema fantasy hanno raccolto sempre più consensi – basti pensare all’inarrestabile successo di Once upon a time o di Game of Thrones, il fortunato programma targato HBO pluripremiato agli Emmy Awards e giunto alla sua sesta stagione – riuscendo a dimostrare, ancora una volta, che l’abito non fa il monaco e che l’elemento fantastico è un ingrediente vincente, tanto nelle grandi produzioni cinematografiche quanto in quelle televisive.
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