Il più bel secolo della mia vita al Teatro Piccolo Eliseo
Lo spettacolo “Il più bel secolo della mia vita”, campione di incassi nella scorsa stagione, torna a grande richiesta in scena a Roma. È allestito al Teatro Piccolo Eliseo nel periodo delle festività natalizie, dal 16 dicembre al 03 gennaio. La pièce, scritta e diretta da Alessandro Bardani e Luigi di Capua, vede protagonisti Giorgio Colangeli e Francesco Montanari. I due attori tornano ad emozionare e commuovere il pubblico romano.
Bardani e di Capua pongono in evidenza, con sorriso e ironia, la paradossale situazione che crea in Italia un’antiquata normativa. Ancora oggi i figli di N.N. non possono venire a conoscenza dell’identità della madre naturale fino al compimento del centesimo anno di età. Anche grazie allo spettacolo la revisione di una legge assurda è giunta ora in Parlamento.
Protagonisti sono due popolari attori amati dal pubblico: Giorgio Colangeli e Francesco Montanari. Colangeli interpreta Gustavo che, arrivato alla soglia dei cento anni, ha raggiunto l’età che gli permetterà di scoprire l’identità dei veri genitori. È “il giovane” aggiornato su tutto; mode, hi-tech, fast-food e donne. Si destreggia con Iphone, pubblica foto ritoccate su Instagram, chatta su Facebook. Montanari è Giovanni, 30enne nato vecchio, quasi del tutto estraneo al mondo a cui appartiene; utilizza il Nokia 3310, odia i fast-food, adotta un linguaggio sempre forbito, bloccato in assurde ipocondrie verso la realtà che lo circonda. Anche lui figlio di N.N., ma smanioso di conoscere l’identità della madre naturale. I due affrontano la vita in maniera completamente differente. L’una ancorata al passato, pur avendo davanti a sé tutta la vita, l’altra saldamente attaccata al presente. Accanto a loro Maria Gorini, nel ruolo della compagna di Giovanni, che finisce per essere trait d’union tra i due uomini alle prese col loro passato. Dall’incontro-scontro tra i due protagonisti prende forma un esilarante e stimolante dialogo generazionale. Il pubblico è pienamente coinvolto su un tema sociale di grande attualità.
Le musiche originali e di atmosfera, incluso il brano inedito “Non voglio rimanere sola”, sono firmate da DESERTO ROSSO, il progetto musicale portato avanti da Erika Savastani e Danilo Pao. Presente nello spettacolo anche la “filastrocca dei cento” di Vittorio Giannelli.
“Il più bel secolo della mia vita” è sostenuto dal Comitato nazionale per il diritto alla conoscenza delle origini biologiche e da F.A.E.G.N. Associazione nazionale figli adottivi e genitori naturali.