Sciopero Tpl: la protesta è finita, arrivano gli stipendi

Dopo otto lunghi giorni di passione, i romani possono tirare un sospiro di sollievo poiché lo sciopero selvaggio dei lavoratori Tpl sembra aver trovato finalmente la sua giusta conclusione. Da martedì 1 dicembre, infatti, le linee di bus periferiche gestite dal suddetto consorzio, che avevano contribuito con questo blocco a oltranza a paralizzare ulteriormente il traffico nella capitale, hanno ripreso la loro (ir)regolare attività. Nella sera del 30 novembre, a seguito di un incontro svoltosi in Prefettura tra Roma Tpl, i sindacati, il prefetto Franco Gabrielli ed il commissario capitolino Ugo Taucer, i lavoratori (che non percepivano alcuno stipendio ormai da mesi) hanno finalmente ottenuto le garanzie richieste.

Roma Tpl si è impegnata ad effettuare immediatamente i versamenti degli stipendi dei mesi di ottobre e novembre a tutti i dipendenti. Per quanto riguarda il mese di dicembre, invece, gli accordi prevedono che la tredicesima verrà versata entro il 20 del mese, mentre lo stipendio entro il 31 per chi è “alle dirette dipendenze dell’azienda” e del 10 gennaio per tutti gli altri.

Un altro punto importante a favore degli scioperanti riguarda la previdenza. La società, infatti ha dichiarato di aver avviato le procedure per la rateizzazione delle somme già trattenute e non ancora versate per alimentare il fondo di previdenza complementare, e ha preso l’impegno di fornire un’apposita documentazione esplicativa alle organizzazioni sindacali. Lo stesso impegno sarà speso anche nei confronti delle consorziate, e in merito al “corretto versamento delle trattenute effettuate a titolo di cessione del V dello stipendio”. Per quanto riguarda invece il possibile licenziamento di ben 143 dipendenti, è già stato organizzato un tavolo di confronto che tenterà di arginare il problema.

Inoltre l’amministrazione capitolina sta effettuando approfondimenti riguardo le somme dovute dalla Regione Lazio per l’erogazione di 306 euro annui ai dipendenti del gruppo, mentre la Prefettura si è impegnata vigilare affinché tutti gli impegni assunti vengano rispettati. Marco Rodari, rsu della Filt Cgil, riguardo all’impegno assunto dalle istituzioni ha dichiarato: “Sono soddisfatto per l’impegno preso dalle istituzioni, sia il prefetto sia il sub commissario si sono dimostrati categorici nel chiedere il rispetto di alcuni punti fondamentali. Spero si farà in modo che certe cose non accadano più, soprattutto in merito al mancato versamento degli stipendi. Oggi la cittadinanza è contenta di rivederci. Proprio dagli utenti, nonostante i pesanti disagi, nei giorni scorsi ci sono state manifestazioni di solidarietà  e spero che da questo nasca una collaborazione volta a migliorare il servizio”.

Marco Rodari la solidarietà deve averla sognata poiché, per ben otto giorni, sono rimaste ferme tutte le linee periferiche gestite dal consorzio (con la sola eccezione della 049 che risultava regolarmente in servizio), e di certo i poveri utenti, impossibilitati a raggiungere il posto di lavoro o di studio, non avranno speso certo parole di simpatia nei confronti di quella o quell’altra linea “desaparecida”. C’è poi da dire che, nonostante il servizio sia tornato ad essere attivo, ci sono stati comunque dei disagi su alcune linee: circa trenta autobus del deposito della consorziata Trotta sono rimasti senza rifornimento e rischiano di restare in deposito come le sei vetture già ferme a causa della mancanza di gasolio. Consapevole di certi avvenimenti come può l’utente essere solidale?

Inoltre, per uno sciopero che si conclude, ce n’è sempre un altro in agguato: venerdì 4 dicembre, infatti, si prospetta una terrificante giornata di passione tutta romana perché di scioperi ce ne saranno ben due al prezzo di uno! Atac si fermerà per quattro ore, dalle 8:30 alle 12:30, con rallentamenti e interruzioni del servizio sia per autobus che per tram e metro, ma anche per le linee ferroviarie Roma-Lido e Termini-Centocelle. L’altro sciopero (di 24 ore) riguarda di nuovo Roma Tpl che, nonostante l’accordo raggiunto, sembra non abbia nessuna intenzione, almeno per il momento, di evitarci l’ennesimo disagio.

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