American Horror Story, dalla Murder House all’Hotel Cortez
Al mondo esistono due categorie di persone: la prima è costituita da coloro i quali stabiliscono legami affettivi con gli esseri umani dentro lo spazio del quotidiano chiamato vita; la seconda da quelli che realizzano delle vere e proprie storie d’amore con le serie tv. Questo amore può generare un senso d’abbandono quando una stagione si conclude, e un repentino stato di agitazione quando una nuova sta per cominciare. La tacita frase “Spero non sia una delusione” diventa il mantra rivolto allo schermo. Bene, se siete affetti da questo morbo non vi sentirete più soli: Hotel, il nuovo capitolo di American Horror Story, è, senza mezzi termini, il luogo delle dipendenze. Prima di lasciarvi fare il check-in al Cortez, ripercorriamo brevemente le precedenti stagioni.
Nei film o serie tv horror americane la casa infestata è un must. E anche in questo caso non si poteva che partire da questo modello: Murder House, molte vittime e altrettanti fantasmi. Quando la famiglia Harmon (Ben, psichiatra e marito infedele, sua moglie Vivien e la giovane figlia Violet, con tendenze autolesioniste) acquista l’abitazione, questa porta con sé i propri spettri. Ad avere contatti con l’oscura storia della casa sono Constance, una vicina che afferma di avere quattro figli ma se ne vedono solo tre, tra cui Adelaide, affetta da sindrome di Down e che sembra avere un rapporto privilegiato con i segreti di Murder House; Tate, un ragazzo disturbato e perversamente romantico e Moira, una donna delle pulizie particolare. Puntata dopo puntata si giunge al demoniaco, tra apparizioni di spiriti, stupratori vestiti di latex e suicidi.
E’ con la seconda stagione, Asylum, che il clima diviene più malato e cupo. Ambientata in un manicomio degli anni ’60, tutti i criminali e malati di mente non hanno più neanche la speranza di uscire: suor Jude, una donna dal passato turbolento, vigila sull’istituto. A farle compagnia c’è suor Mary Eunice, una timida suora il cui corpo viene posseduto dal demonio. Personaggio chiave della serie è il Dr. Arthur Arden, che nel corso della stagione si scoprirà essere un ex criminale di guerra nazista che si diverte a usare come cavie i pazienti della clinica. Nella terza stagione, Coven, abbiamo uno slittamento del canale del male: si passa dal potere adoperato dagli spettri, all’esercizio deliberato della magia. Ambientato a New Orleans, a distanza di 300 anni dal processo di Salem, le poche rimanenti streghe vengono indottrinate per muoversi nel mondo senza essere scoperte. Ma il ritorno della Suprema cambierà i programmi.
La quarta stagione, Freak Show, vede un gruppo di bizzarre creature raggiungere la Florida guidato da Elsa Mars (un’espatriata tedesca, una tra le prime vittime della perversione di quel Dr. Arden di Asylum) la quale cerca una nuova dimora per i suoi “mostri”. La storia è ambientata nel 1952 e sono lontani i tempi in cui la gente guardava questo insolito circo per puro divertimento. Un po’ come accadde nel primo periodo con il passaggio dal cinema muto a quello sonoro, la protagonista vuole preservare quella specie con gelosia. Ciò che colpisce è il cambiamento di percezione: mentre decenni prima erano motivo di intrattenimento, ora sono visti come una minaccia incombente. E’ una stagione che stabilisce un collegamento immediato con la storia, anche perché alcuni personaggi sono costruiti a partire da freaks realmente esistiti: Fred Wilson (l’uomo aragosta) per Jimmy Darling, Annie Jones (la donna barbuta) per Ethel Darling, Lucia Zarate (la donna più piccola del mondo) per Ma Petite, Pip e Flip (apparsi nel film Freaks del 1932) per Pepper, e tanti altri.
Ora, se avete fatto il check-in, non potete più uscire: benvenuti all’Hotel Cortez, dove se non rispetti le regole, o meglio i Comandamenti, sei morto. Le prime puntate di questa nuova stagione tolgono il fiato come un abito di Lady Gaga. Paragone non casuale, essendo proprio lei la vera star di questo residence. Nei panni della Contessa, la si può vedere, ad esempio, cullare una strana creatura nella stanza numero 33. Ma facciamo un passo indietro. L’Hotel, in cui si snoda la vicenda, è un edificio costruito negli anni ’30 dal ricco James March per soddisfare i suoi folli passatempi. Mentre il detective John Lowe si sta occupando di una serie di macabri omicidi che lo indurranno a seguire la pista di un assassino, il Killer dei Dieci Comandamenti, con successivo stabilimento al Cortez, conosciamo alcuni ospiti dell’albergo. Questi morti viventi, che si nutrono di sangue portano con sé le passioni, le paure e i vizi pienamente umani.
Il tema del perduto amore lega alcuni personaggi come la Contessa, Sally, una eroinomane dagli occhi perennemente lucidi e bisognosi d’affetto, e Alex, la moglie del detective, che dichiara un legame speciale con Holden, il figlio sparito misteriosamente e motivo di crisi matrimoniale. Con Holden scopriamo che in questa tetra dimora esistono dei bambini che trascorrono la giornata in una sala adibita ai giochi e la notte riposano in delle bare di vetro. E se i bambini hanno il potere di incutere timore in queste circostanze, la cena della Notte del Diavolo vi stupirà: fra i presenti il mai morto cannibale di Milwaukee, Jeffrey Dahmer. Ma in questa stagione, fra i molti temi trattati, volti conosciuti delle precedenti stagioni – tratto distintivo di American Horror Story, che vede tornare di anno in anno moltissimi attori a cui vengono affidati personaggi diversi – e nuovi interpreti, si colgono sin dal principio i legami con il primo capitolo, Murder House, che era rimasto isolato rispetto alle altre stagioni: come è ormai noto, la caratteristica principale di American Horror Story sta sicuramente nel suo auto concludersi a ogni stagione disseminando però indizi e collegamenti nelle successive, anche se le storie sono totalmente diverse per trama e ambientazione.
Adesso possiamo cominciare a stabilire delle connessioni: ad esempio riappare lo stupratore vestito di latex (e questa volta conosceremo la sua storia?). Sempre attraverso Murder House è possibile raccogliere delle informazioni relative a quella strana creatura cullata dalla Contessa. Riemerge il tema della maternità (molto presente nel primo capitolo) sviluppato sotto più punti di vista: una madre che fa di tutto per salvare il figlio dalle dipendenze, un’altra che ritrova il bambino scomparso e prova a indagare sulla sua nuova forma di vita, e la Contessa, “madre” di tutti quei ragazzini che popolano l’Hotel. Restando nell’eterna lotta tra il bene e il male, dove anche i personaggi più puri possono macchiare irreversibilmente il loro sistema morale, in questo gioco di luci e ombre, apparenti e reali, fisiche e metaforiche, tra Eros e Thanatos, si dispiegano gli episodi di Hotel.
Ideata da Ryan Murphy e Brad Falchuk, la quinta stagione di American Horror Story andrà in onda in prima visione sul canale satellitare Fox dal 21 dicembre 2015.
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