Valeria Bruni Tedeschi incanta con “Le tre sorelle”
C’è chi, al RomaFictionFest, si è contraddistinto per sobrietà ed eleganza, portando in auge valori imprescindibili come l’amore per l’arte: stiamo parlando di Valeria Bruni Tedeschi, l’attrice e regista italiana di nascita e francese di adozione, presente al festival con il suo primo film per la tv, tratto dal dramma teatrale di Anton Čechov, Les trois soeurs.
Non è mancato, nel corso del suo intervento, un riferimento alla strage del 13 novembre. “Tutto il mondo è sconvolto e, anche se il RomaFictionFest ha un’atmosfera gioiosa, so che tutti quelli che sono passati da qui sono annichiliti dalla notizia dei tragici fatti di Parigi”- ha dichiarato la regista, sofisticata ed essenziale tanto nel modo di parlare quanto nella scelta dell’outfit, composto da uno scivolato abito nero con lo scollo a V e un soprabito oversize color indaco – “Parigi era deserta, ma bisogna andare avanti senza rimanere indifferenti, ovviamente. Questo perché non bisogna cambiare il corso della vita per non darla vinta a chi compie questi atti”.
La voglia di riscatto e l’invito ad andare avanti senza mai dimenticare il passato emergono tanto nelle parole di Valeria Bruni Tedeschi quanto nella sua ultima pellicola, prodotta da Arte France con la collaborazione della troupe della Comédie-Française, Eric Ruf, Bruno Raffaelli, Florence Viala, Coraly Zahonero, Laurent Stocker, Michel Vuillermoz, Elsa Lepoivre, Gilles David, Stephane Varupenne, Georgia Scaillet, Daniele Lebrun, Michel Robin e Bernard Nissile. Ne Les trois soeurs, il lirismo e la drammaturgia del testo di Čechov rivivono nelle aspettative di vita e nei desideri reconditi della giovane e bella Irina, della mezzana Macha, e della maggiore Ol’ga, nei gesti esasperati del fratello Andrèj e di sua moglie Nataša, sempre di più attaccata ad una mediocre e soffocante vita di provincia, e nel nichilismo dell’amico di famiglia, il dottor Ivàn Čebutikyn.
A mescolare ulteriormente le carte e a sconvolgere gli equilibri precari di una famiglia priva di una guida paterna, l’anziana e premurosa donna di servizio Anfisa, l’ufficiale Solënyj, il barone Tuzenbach, i cadetti Fedotik e Rodè ed il colonnello Aleksàndr, giunto nel villaggio russo per far visita alle tre sorelle, intente a festeggiare il compleanno di Irina e a sognare ad occhi aperti di tornare a vivere a Mosca, il paradiso perduto in grado di garantire alle ragazze una vita agiata, un lavoro stabile e, magari, un compagno di vita fedele e innamorato.
Un racconto senza tempo, un’inedita versione del testo teatrale di Čechov che pone l’accento sui drammi e le speranze dei protagonisti, coinvolti in un gioco di sguardi e d’intenti, dove niente è giusto e tutto è concesso.
Twitter: @VerBisconti