Moon Man, l’uomo della Luna che sogna la Terra
C’è chi vede le cose come sono e dice: “Perché?”. Io invece sogno cose mai viste e dico: “Perché no?”, scriveva George Bernard Shaw. E si sarà posto la stessa domanda Tomi Ungerer quando mise nero su bianco L’uomo della luna. Tratto da questa storia, Moon Man, è sicuramente uno dei film rivelazione di questa nona edizione del RomaFictionFest.
Ogni notte, dalla sua sfera d’argento, l’uomo che vive sulla Luna prova gelosia poiché, volgendo lo sguardo verso la Terra, vede le persone divertirsi. Se solo potesse raggiungerle, non si sentirebbe così solo e annoiato, è ciò che ripete a se stesso tutti i giorni, dal tardo crepuscolo all’alba. Ma qualcosa sta per cambiare: una stella cometa accarezza la Luna e lui, prontamente, ne afferra la coda. Il viaggio verso la Terra è appena cominciato. Lo schianto cosmico crea un enorme cratere e l’uomo della Luna prova a uscirne fuori. Se ci si sofferma su questa descrizione, ci appare chiara una prima immagine: si tratta di un parto. Sulla Luna, o meglio dentro di essa, il nostro protagonista giace in posizione fetale. Sul “vecchio pianeta”, dopo aver abbandonato la buca, comicia a muovere piccoli passi: incerti come quelli della prima infanzia. Sulle note di Moon River, la vista viene stupita dagli innumerevoli colori, l’olfatto lo è dai profumi inebrianti e, mentre l’udito lo spinge a imitare il suono degli uccelli, scopre il timbro della sua voce.
Ma la vita ci insegna che esistono anche le ostilità, in questo caso una e ha un nome: il Presidente della Terra, dell’emisfero occidentale e di quello orientale. “Poor Moon Man!” I suoi sogni di ballare, di stare insieme alla gente svaniscono: di colpo è un ricercato, un invasore e deve essere arrestato. Chi lo aiuterà adesso? In un vecchio castello, da ormai cento anni, dorme un rinomato scienziato: il dottor Bunsen. Per il nostro piccolo bandito sarà un padre e soprattutto gli insegnerà il valore dell’amicizia. Ma ora un’altra minaccia incombe. Il Presidente vuole conquistare la Luna e commissiona un razzo allo scienziato: “Un piccolo passo per l’uomo, un grande passo per l’umanità!”. La sfera d’argento è la vera casa dell’uomo della Luna ed è giunto il tempo di tornare. La sua assenza dalla postazione ha inoltre causato insonnia nei bambini, gli unici che riuscivano a vederlo prima del suo arrivo: “I bambini si sentono soli perché i grandi non credono. A loro manca l’uomo della Luna”.
Alla fine, se i vostri bimbi dormono, probabilmente è perché il nostro omino pallido è riuscito a tornare nella sua dimora celeste. Moon Man è un film d’animazione che ci consente di (ri)esplorare l’universo dell’infanzia. Pullulante di valori, è assolutamente consigliato non solo ai bambini ma, soprattutto, a quegli adulti che sono soliti dimenticare che un tempo lo sono stati anche loro.