Glitch, risorgere per riscoprire il proprio passato
Serie tv australiana, nata dalla mente di Tony Ayres, Glitch, proprio come suggerito dal titolo che tradotto in italiano ha il significato di problema tecnico/anomalia, narra la storia di un poliziotto che si ritrova improvvisamente a fare i conti con l’alterazione della normale sequenza vita-morte. Nel bel mezzo della notte, infatti, James Hayes, agente della città di Yoorana, convocato al cimitero in seguito ad alcune segnalazioni, si imbatte in un gruppo di persone – tre donne e due uomini più un terzo che si allontana inosservato – completamente nudi, ricoperti di terra e in stato confusionale. Chiamata in suo aiuto la dottoressa Elishia McKellar, James ed Elishia accompagnano in ambulatorio gli sconosciuti, ma una volta arrivati a destinazione scoprono un’incredibile verità: si tratta di persone decedute ma inspiegabilmente tornate in vita.
Lentamente, attraverso flashback improvvisi, i redivivi recuperano alcuni ricordi della loro vita passata e qualcuno di loro scopre di essere vissuto in un’epoca diversa da quella in cui si è risvegliato. Iniziano così un serie di indagini segrete da parte di James e della dottoressa per scoprire come sia possibile tutto ciò. Glitch prende le distanze fin dalle prime scene da altri telefilm horror, quali The Walking Dead, ai quali potrebbe essere erroneamente accostato: i protagonisti non sono degli zombie ma dei veri e propri esseri umani tornati in vita per motivi apparentemente ignoti. Punto di forza della narrazione è la linearità e la chiarezza con cui si introduce il racconto che sarà frazionato in sei appuntamenti. Già dalla sigla, assai evocativa, che vede su uno sfondo nero dei fiori appassiti rifiorire nel loro splendore, il richiamo ai concetti di vita e di morte è evidente.
A risultare convincente è anche il cast della prima puntata, formato da Patrick Brammall (James Hayes), Genevieve O’Reilly (Dott.ssa Elishia McKellar), Emma Booth (Kate Willis), Sean Keenan (Charlie Thompson), Daniela Farinacci (Maria Massola), Hannah Monson (Kirstie Darrow), James Monarski (Carlo Nico), Aaron McGrath (Beau) e Ned Dennehy (Paddy Fitzgerald), che – nella maggior parte dei casi – si è rivelato capace di destare la curiosità degli spettatori, vestendo perfettamente i panni dei personaggi e rendendone chiari gli stati d’animo. Piccola nota di demerito va invece al protagonista, Brammall, che non è stato sempre convincente, peccando a volte di scarsa espressività sia nel tono che nella mimica facciale. Al contrario, ottima è stata la performance attoriale di Ned Dennehy e Aaron McGrath ai quali era affidato il compito di regalare una nota di comicità ad un progetto coperto per lo più da un velo di drammaticità ed inquietudine.
Glitch, in concorso al RomaFictionFest, nonostante la narrazione a tratti lenta sembra avere tutti i presupposti per diventare in Italia una serie televisiva di successo.