Perché nello sport amiamo i cattivi
Iannone supera Rossi nell’ultimo giro nel Gran Premio di Australia e la rete si scatena contro di lui.
Non se lo sarebbe mai aspettato Iannone di venire insultato e minacciato di morte per aver superato Rossi all’ultimo giro domenica scorsa. Forse si sarebbe aspettato applausi e complimenti, ma non poteva prevedere, essendo uno sportivo italiano, che i tifosi italiani lo avrebbero odiato. Ma ai tifosi dello sport, spesso chiamati erroneamente “sportivi”, non piacciono mai troppo quelli onesti e leali. Ad un damerino con la faccia pulita alla Platini preferiscono un Maradona, un Cantona, un Best, o un Robin Friday…E chi è? Soprannominato il più grande calciatore che non avete mai visto giocare o, con scarsa fantasia, il sesto Beatles (il quinto era Best), è ricordato dai tifosi inglesi come uno dei più grandi talenti di sempre, pur non avendo mai giocato in Premier, pur non avendo mai vinto nulla, per quel suo incommensurabile talento legato alla sregolatezza ed agli atteggiamenti da bad boy che lo resero indimenticabile. Uno che per festeggiare un goal bacia un poliziotto, uno che infierisce sul portiere avversario appena battuto dileggiandolo con un gestaccio, uno che non si presenta in campo perché è al pub, uno che defeca nella borsa di un avversario che lo ha fatto espellere, è uno che di sportivo non ha nulla. E quindi i tifosi inglesi lo amano e lo ricordano anche oggi. Ma andiamo per ordine.
Friday nasce nel 1952 ad Acton, estrema periferia londinese, dove anche oggi è venerato da tutti, infanzia scalmanata, carcere minorile e una precoce passione per alcool e droghe che non abbandonerà mai. Mentre è al riformatorio ottiene il permesso di allenarsi col Reading e viene immediatamente notato per la sua classe infinitamente superiore a quella di tutti i suoi compagni. Va nelle giovanili del QPR, del Crystal Palace e del Chelsea, ma nessuno se lo tiene. Perché è formidabile col pallone ma ingestibile fuori dal campo e, soprattutto, odia che qualcuno gli dica cosa fare. A 17 anni sposa una ragazzina di 15 e la mette incinta. Comincia a fare l’asfaltatore ed ottiene, dopo un provino in cui segna 7 reti nella partitella, un contratto da 10£ a settimana col Walthamston Avenue, dei semiprofessionisti. Si fa immediatamente notare per il semplice fatto d’essere il migliore. Gioca praticamente da solo e da solo distrugge il più blasonato Hayes che la sera stessa della partita lo acquista. Lui dirà al dirigente che gli fa firmare il contratto “mi avete voluto perché vi ho rotto il culo”. Solo che, ottenuto un primo contratto decente con soldi veri e possibilità concrete, un giorno, strafatto, cade da un tetto ed un paletto gli si infila nella natica sfiorandogli il polmone. Che cavolo ci faceva su un tetto? Fatto sta che si libera da solo e dopo soli 4 mesi può esordire. Solo che in campo non c’è. Lo vanno a cercare e lo trovano completamente ubriaco al pub che parla con un posacenere. Lo trascinano in campo ma non si regge in piedi e vaga per 80 minuti venendo anche deriso dagli avversari. Fino a che raccoglie un lungo lancio dalla difesa e da un palla inutile tira fuori un goal capolavoro. Che festeggia alla sua maniera. Corre verso l’allenatore ma non per abbracciarlo. Gli grida “visto stronzo? Adesso torno la fuori a bere e non rompermi più i coglioni!”. Non può durare, infatti se lo riprende il Reading. Per prima cosa chiede ad un dirigente dove si trovasse “roba buona” da quelle parti. Ma gioca divinamente ed i tifosi impazziscono per lui. Lo eleggeranno anni dopo miglior giocatore della storia. Dopo un goal magnifico l’arbitro si complimenta con lui dicendo che non ha mai visto un goal così. Lui risponde che è perché non lo va a vedere più spesso.
Gli anni al Reading sono indimenticabili per tutti coloro che lo hanno visto giocare ma alla fine, per motivi economici, lo cedono al Cardiff, lui non vuole, non vuole più soldi,vuole solo essere lasciato in pace e divertirsi, ma alla fine accetta. In Galles continua a fare giocate memorabili, oramai è ad un passo dal calcio che conta, ma viene arrestato diverse volte, strizza le palle a Bobby Moore la leggenda inglese, ma quando defecherà nella borsa di un avversario dopo che era stato espulso il Cardiff si arrende e lo caccia. E lui smette a 25 anni perché non ne può più di tutte quelle regole. Ci proveranno in tanti a farlo tornare ma lui preferì perdersi dietro ai suoi fantasmi, al suo alcool, alle sue droghe.
Ecco, se Iannone invece di essere sportivo fosse stato un po’ più come Robin, se avesse deriso gli avversari come nell’immagine-icona di Friday, che ad un portiere che aveva rifiutato di stringergli la mano segnò un goal un minuto dopo mettendolo a sedere e poi passandogli avanti e facendogli la v con le dita, che per gli inglesi è un po’ il nostro dito medio, immagine che divenne anche copertina di un disco dei Super Furry Animals, se al suo matrimonio ci fosse stata una rissa tra gli ospiti che se ne andarono fregandosi i regali di nozze che consistevano essenzialmente in sacchi di erba, se avesse dichiarato di essersi pentito del bacio al poliziotto perché “gli sbirri li odio”, forse sarebbe più apprezzato. Perché non amiamo mai i figli perfetti baciati dagli dei, amiamo i brutti, sporchi e cattivi, i “crazy diamonds”, insomma, amiamo i Robin Friday.