Il livello di istruzione in Italia? La risposta in un’app
Settembre, mese di nuovi inizi e di campanelle che riprendono a suonare in tutte le scuole italiane. Ebbene sì, chi per primo come gli studenti della provincia di Bolzano e chi per ultimo come i ragazzi del Veneto, tutti sono destinati a tornare sui banchi per affrontare i canonici nove mesi scolastici. Ed è proprio in concomitanza con la riapertura delle scuole che Qlik®, leader nella Visual Analytics, rende noti alcuni interessanti dati sul livello di istruzione dei ragazzi in Italia mettendoli a confronto con quelli degli altri Paesi Europei. Il tutto è raccolto in un’app chiamata “Quanto sei Europeo?” il cui intento è quello di fornire una esaustiva panoramica su somiglianze e differenze nei vari ambiti, tra cui la vita lavorativa, prendendo in considerazione le informazioni relative a qualifiche, percorsi formativi, stipendi, e altro ancora. Esplorando gratuitamente l’app (http://howeuropeanareyou.eu/it/) si possono scoprire curiosità interessanti.
Stando a quanto ci rivela l’app solo il 13% degli Italiani è in possesso del titolo di laurea, percentuale piuttosto bassa se la si mette a confronto con la media europea che risulta essere del 25% . Infatti, in alcuni Paesi Europei i “dottori” sembrano essere molti di più: Cipro, ad esempio, vanta il 34% di laureati, la Finlandia il 33%, mentre Irlanda, Belgio e Svezia il 30%. I Paesi con meno laureati, insieme all’Italia0 ,sono Portogallo (15%) e Regno Unito (17%). L’app non dimentica di analizzare anche i il rapporto tra gli anni trascorsi sui libri e il livello di soddisfazione personale (da 1 a 10). In Italia, in cui si studia più o meno per 17 anni, il livello di soddisfazione indicato in media è 6, mentre nei Paesi nordici, in cui il numero di laureati è nettamente più alto, la soddisfazione supera il livello 7. Paesi come Grecia, Polonia e Portogallo registrano in questo campo i numeri più bassi, rispettivamente del 4.7, 5.7 e 5.2.
Ovviamente, settembre non è solo sinonimo di riapertura delle scuole ma anche di ritorno al lavoro dopo qualche settimana di ferie. A questo proposito, l’app di Qlik prende in considerazione e confronta anche i salari medi e le ore lavorate in Europa. Da qui emerge che nella stragrande maggioranza dei casi più tempo si trascorre a lavoro e meno alto è lo stipendio. Per esempio, in Grecia dove si lavorano ben 41,9 ore ogni settimana, lo stipendio annuale ammonta a soli €17.000; in Portogallo si lavorano 39,7 ore per soli €15.000 annui e così via. Quando invece le ore di lavoro diminuiscono, sono gli stipendi a salire. In Danimarca, con 33 ore si guadagnano €38.800, mentre nei Paesi Bassi con sole 30 ore si raggiunge uno stipendio di €36.6000. L’Italia, dove lavorano circa 37 ore per uno stipendio di 24.500€, non si discosta molto dai dati medi europei che registrano quasi 38 ore e uno stipendio di €26.000.
@Fedefra85