Rublo sempre più debole, una riscossa sull’esportazione russa
A causa della caduta del prezzo del petrolio il rublo, la moneta russa, si è svalutato di molto negli ultimi mesi. Come riportato da Russia Insider, ciò aiuta l’economia russa ad affrontare la situazione: infatti diviene più conveniente la produzione di beni in questo Paese rispetto che all’estero.
Parlando, infatti, di industrie dell’auto, i rappresentanti di Volkswagen e Hyundai hanno annunciato che le due compagnie stanno pianificando di avvantaggiarsi del rublo debole aumentando la produzione delle loro fabbriche russe di veicoli per il mercato estero del Medio Oriente e dell’Estremo Oriente. Il piano di incrementare la produzione per l’export a mercati più ampi è un passo senza precedenti per i produttori stranieri di autovetture con impianti in Russia. Le autovetture per il mercato estero sono state, invece, largamente prodotte dalle aziende russe come AytoVAZ, che produce la Lada, così come UAZ, che produce fuoristrada, GAZ e KAMAZ, che producono camion. L’esperto di autovetture Morzheretto ha dichiarato che le esportazioni dalla Russia potrebbero perfino finire sul mercato dell’Europa dell’Ovest.
Ma non solo sull’esportazione incide la svalutazione di una moneta, il termometro economico più sensibile alle svalutazioni monetarie è soprattutto il turismo. Il crollo del rublo è diventato uno stimolo non solo per i turisti che vogliono visitare la Russia, ma anche per gli stessi abitanti della Federazione. Il World Economic Forum elenca alcuni aspetti positivi della Russia come meta turistica, tra cui la bellezza della natura e dei siti del patrimonio culturale e storico, la buona qualità dei centri termali e di benessere e lo sviluppo dei collegamenti aerei. Ci sono anche aspetti negativi che emergono dalle analisi del Wef e riguardano il basso livello di sicurezza, le rigide richieste per l’ottenimento del visto, il debole sviluppo dei trasporti terrestri e marini e le condizioni non favorevoli per lo sviluppo del business.
Oltre al turismo e alle aziende automobilistiche, diversi Paesi hanno preferito la Russia agli Stati Uniti come fornitore di grano, sia per la buona qualità del grano che in aggiunta a prezzi competitivi, come riportato anche dalll’agenzia “Bloomberg”. I fornitori russi, sfruttando la situazione del mercato dei cambi e la riduzione dei prezzi per il trasporto, potrebbero mettere a repentaglio la posizione di leadership dei suoi concorrenti. Dunque la svalutazione del rublo ha permesso alla Russia di rendere le esportazioni più competitive.
Bloomberg riporta le parole di Stefan Vogel, responsabile degli studi sul mercato dei prodotti agricoli della banca d’affari “Rabodank”: “Al momento la competitività va in favore della Russia. Non credo che oggi ci sia motivo di ritenere gli Stati Uniti la principale fonte di approvvigionamento sul mercato mondiale”.
Se per molti la svalutazione del rublo è un problema per la Russia e per lo stesso suo nuovo zar “Vladimir Putin”, per molti altri, ma soprattutto con dati alla mano, sta portando buoni risultati alle industrie del Paese che puntano all’export, ma anche ai Paesi che decidono di andare ad investire in Russia. Infatti, acquistare beni in Russia, per chi ci vive, con una moneta svalutata in modo da renderla quasi inutile, non è di certo facile, anzi, per molti beni, è quasi impossibile. Mentre esportare prodotti da un Paese all’altro, dove il Paese originario ha una moneta pari al valore quasi allo zero è un vantaggio enorme.