Marò: dopo Amburgo stop ai procedimenti indiani

Subito dopo la decisione del Tribunale Internazionale del Diritto del Mare, ecco arrivare un categorico stop. La Corte Suprema Indiana ha infatti sospeso lo scorso 26 Agosto tutti i procedimenti giudiziari fino a nuovo ordine nei confronti dei due fucilieri di Marina Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, ritenuti responsabili dalla giurisdizione indiana dell’uccisione dei due pescatori Ajesh Binki e Valentine Jelastine al largo delle coste dell’India meridionale avvenuta il 14 febbraio 2012. La Corte ha contestualmente fissato una nuova udienza per il 13 gennaio 2016, ovvero due giorni prima della scadenza del nuovo permesso di sei mesi di permanenza in Italia concesso a Massimiliano Latorre.

Questa misura giunge immediatamente dopo la notifica del Governo Federale Indiano che ordinava alla Corte suprema di rispettare le disposizioni elencate nella sentenza del 24 agosto emessa dal Tribunale Internazionale del Diritto del Mare di Amburgo. Il Tribunale aveva infatti ordinato che l’India e l’Italia si astenessero dall’esercizio di qualsiasi forma di giurisdizione sui due Marò nell’attesa di una determinazione definitiva del caso da parte della Corte arbitrale. I giudici di Amburgo hanno, però, accolto solo in parte le richieste italiane stabilendo che India e Italia devono astenersi «dall`esercizio di qualsiasi forma di giurisdizione sui due fucilieri di Marina, nell`attesa di una determinazione definitiva del caso da parte della Corte arbitrale, che è in via di costituzione». E’ stata respinta la richiesta italiana sulle misure temporanee: l’Italia aveva chiesto, in attesa della conclusione dell’iter giudiziario, di poter ottenere il rientro in patria di Salvatore Girone, attualmente detenuto in India, e la permanenza in Italia di Massimiliano Latorre che si trova in convalescenza in Italia per le ormai note questioni di salute. Era stato inoltre anche chiesto che l’India potesse cessare di esercitare qualunque tipo di giurisdizione sul caso.

La decisione presa ad Amburgo non ha reso felice la famiglia di Salvatore Girone: «Siamo un po’ arrabbiati» ha commentato il padre, spiegando che i parenti non l’hanno presa bene ma che non perdono la speranza e restano sempre in attesa di buone notizie. Anche il Governo italiano stenta a gioire, il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio esprime con queste parole la sua preoccupazione: «L’Italia sperava diversamente. Avevamo chiesto altre cose, la sentenza non va nella direzione che avevamo richiesto». Più diplomatico il Paolo Gentiloni , Ministro degli Esteri, che commenta così la decisione del Tribunale del Mare: «E’ un risultato utile, ha stabilito in forma definitiva il principio molto importante che non sarà la giustizia indiana a gestire la vicenda dei Marò ma l’arbitrato internazionale». Il Ministro ha continuato ribadendo che: «Il governo italiano resta impegnato sull’obiettivo nel corso della vicenda arbitrale per garantire la libertà ai due fucilieri» e ha poi aggiunto: «Continueremo a lavorare per questo obiettivo alla Corte arbitrale straordinaria che si riunirà nelle prossime settimane».

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@Fedefra85