Obama propone un piano per porre fine al cambiamento climatico

«Lo scorso mese la Nasa ha pubblicato una foto della terra dallo spazio. La morfologia del pianeta è cambiata rispetto all’ultima immagine, ma una cosa non è cambiata: il nostro Paese è sempre il più bello di tutti, enorme ma anche fragile, appartiene a noi e anche ai nostri bambini».
Barack Obama ha presentato, lo scorso 4 agosto, il Clean Power Plan, il piano consistente in una prima serie di regole federali con il fine di limitare i cambiamenti climatici.
L’obiettivo è quello di ridurre le emissioni di CO2 del 32% rispetto al 2005 ed entro il 2030, così da scongiurare i 90 mila casi di asma infantile all’anno previsti. Il cambiamento climatico è la vera minaccia che affligge le generazioni future ma, sfortunatamente, «il tempo non è dalla nostra parte».
Il presidente americano ritiene tale piano «il passo più importante che l’America abbia mai fatto» per porre un freno alla problematica del cambiamento climatico e sottolinea che gli Stati Uniti «hanno ridotto il totale dell’inquinamento da carbone più di ogni altra nazione sulla terra».

Obbligo morale. Obama, riprendendo l’Enciclica di Papa Francesco, non parla solo di obiettivi politici ma di un vero e proprio «obbligo morale», nonché dell’allarmante «rischio immediato per la sicurezza nazionale». Il messaggio è chiaro: «Abbiamo un solo pianeta. Non esiste un piano B. Non posso pensare che i miei nipoti non possano nuotare alle Hawaii perché non abbiamo fatto abbastanza. È ora di fare qualcosa di giusto, qualcosa per noi tutti».
Gli Stati Uniti sono pronti a guidare la lotta contro i cambiamenti climatici: «Siamo la prima generazione a sentire l’impatto del cambiamento climatico e l’ultima generazione che può fare qualcosa».

Questione di salute. Pulire l’aria che respiriamo significa poter salvare la vita di molti riducendo le morti premature del 90%: è necessario «garantire che ci sia acqua e aria pulita e un futuro per i nostri figli». Obama considera il piano proposto «realistico e raggiungibile» e, riguardo a chi lo accusa di voler mettere in atto una guerra contro il carbone, afferma: «sono scuse per l’inazione. Non hanno nemmeno senso. Non voglio illudervi. Sarà difficile. Nessun paese cambierà il riscaldamento della terra da solo» ma «se noi non cambiamo, nessuno lo farà».

Obiettivi. Nei prossimi 15 anni è previsto un taglio netto delle emissioni di monossido di carbonio: oltre 870 milioni di tonnellate di inquinamento dovute al carbone.
I costi totali stimati ammontano a 8,4 miliardi di dollari mentre, tra il 2020 e il 2030, i risparmi dei consumatori corrisponderanno, nel complesso, a 155 miliardi di dollari: «Il nostro piano farà risparmiare ad ogni americano 85 dollari l’anno sulle bollette di luce e gas».
Verrà anche incentivato l’utilizzo delle rinnovabili, che andranno a rappresentare il 30% dell’energia prodotta.

Questione internazionale. Il piano verrà illustrato durante il vertice delle Nazioni Unite previsto a Parigi a dicembre e in cui i 195 Paesi che partecipano alla Convenzione quadro sui cambiamenti climatici presenteranno un proprio piano di riduzione delle emissioni.
Il Commissario europeo per l’azione per il clima e l’energia Miguel Arias Cañete, ha twittato: «Il #CleanPowerPlan è un passo positivo verso un impegno autentico da parte degli Stati Uniti per tagliare le emissioni #COP21».

Uno studio del World Glacier Monitoring Service mostra che i ghiacciai presenti sul pianeta si sono ridotti notevolmente e sono soggetti a un’accelerazione dello scioglimento.
Non è favorevole al piano Jeb Bush che lo ha giudicato: «contro i governi degli Stati, che farà perdere il lavoro ad infinite persone ed aumenterà il costo dell’energia per tutti».

Barack Obama

Twitter: @MariaLauraSerpi