Giochi Olimpici Speciali: tutto pronto a Los Angeles

Il vero sapere non è forse “sapere di non sapere”?
Si parte dall’immagine giornaliera di google: un campo agonistico in una pista colorata da tante specialità. Un modo semplice e puro per far conoscere a chi non sa cosa siano e quale sia lo spirito dei Giochi Olimpici Speciali.Perchè probabilmente non tutti conoscono il grande evento plurisportivo per gli atleti con disabilità intellettiva, che prenderà il via questa notte nella bella cornice del Coliseum Stadium di Los Angeles.

Eppure è una manifestazione a livello mondiale che si tiene con cadenza biennale per i giochi olimpici invernali ed estivi che si alternano ogni quattro anni. Ventuno le discipline di gara: si va dal calcio e pallavolo, al tennis, all’equitazione, al ciclismo, al judo, alla ginnastica e non mancano certamente gli sport acquatici.

La prima edizione risale al 1968 e sì tenne a Boston. Il progetto nasce dall’idea di poter offrire un’opportunità a tutti quei giovani e bambini amanti dello sport che per la loro “specialità” non possono partecipare nelle Olimpiadi tradizionali, è infatti un disegno di competizione parallela, che si accosta alle paralimpiadi per gli atleti con disabilità fisica, uno strumento per incentivare la crescita personale e la piena integrazione.

E sono davvero speciali questi piccoli partecipanti, per lo più con sindrome di down e non solo. Emblema della loro rara eccezionalità riguarda un episodio del 1998: in una mattinata, su una pista di atletica, si ritrovarono nove giovani amici per una delle tante competizioni.
Al colpo di pistola, partì la gara e tutti iniziarono a correre verso il traguardo.
Ma il cuore si strinse nel fotografare un’immagine di una così esemplare beltà: uno tra questi bambini rallentò e girandosi verso la linea di partenza si rese conto che uno dei suoi compagni era caduto, proprio all’inizio della corsa senza riuscire a rialzarsi.
Allora, il piccolo corridore arrestò la sua corsa verso l’arrivo per iniziarne una, addirittura più veloce, verso la partenza in soccorso del suo amico.

Cominciò allora la grande staffetta umana, uno dopo l’altro, tutti gli altri concorrenti, invertirono la marcia, fino a giungere di nuovo al via. Sollevarono in piedi il loro amico, e con le braccia incatenate l’uno all’altro, insieme raggiunsero il traguardo. “In quel momento quei bambini avevano ristabilito le regole della competizione”, vinsero tutti, vinse il cuore, e nessuno ebbe più occhi per la loro disabilità.

Quest’anno, saranno circa 7000 gli atleti impegnati, provenienti da 177 paesi diversi, per l’Italia in gara circa 100 azzurri.
Sarà possibile vedere la manifestazione sui canali di Rai sport, Fox sports, e Sky.

L’appuntamento è questa notte per la cerimonia di apertura, presenti il grande cestista Yao Ming e l’epico tuffatore statunitense Greg Louganis, la colonna sonora è affidata ad Avril Lavigne e al mito della black music Stevie Wonder.