Nuova licenza a punti per bar e ristoranti
Volete aprire un ristorante o un bar nella Capitale? Niente di più semplice, basta partecipare ad un gioco, un gioco in cui vince chi ha più punti. Sembrerebbe strano ma funziona proprio così il nuovo regolamento per gli “Esercizi di somministrazione di bevande e alimenti”, fortemente voluto dall’assessore al Commercio di Roma Davide Bordoni. Il provvedimento, approvato per il momento nella Capitale, se realmente rispettato potrebbe rivoluzionare l’intero settore. Per guadagnare i punti basta semplicemente assicurare determinati servizi.
Si parte con un punteggio minimo base necessario per l’apertura: 170 punti per avviare un’attività in centro storico, circa 150 per la città consolidata, circa 140 per tutti gli altri quartieri. I punti saranno assegnati da un’apposita commissione in base al possesso di requisiti specifici: qualifica professionale del titolare dell’attività, caratteristiche della struttura, livello di pulizia delle cucine e dei bagni, certificazioni di sicurezza sul lavoro, insonorizzazione della struttura, assenza di barriere architettoniche, presenza di parcheggi, disponibilità di menù in doppia lingua. Per fare un esempio, a coloro che hanno seguito dei corsi di specializzazione professionale spettano 10 punti, la presenza di un fasciatoio per neonati fa guadagnare altri 10 punti. Qualora arrivasse un controllo, ed il locale non fosse in regola, si vedrà scalare punti sulla sua licenza, che potrebbe anche essere sospesa fin quando i requisiti necessari non ritornano nella norma.
L’assessore alla Roma produttiva, Marta Leonori, ha spiegato che “si tratta di uno strumento attivo in città come Pavia e può essere utilizzato non solo per chi deve aprire una nuova attività, ma può diventare anche un buon deterrente per non trasgredire più alle regole e per evitare che, come accade, alcuni locali rimettano i tavolini abusivi anche dopo i controlli e le multe”. L’assessore ha inoltre aggiunto che saranno previsti punti in più per coloro che non installano apparecchi da gioco. Dunque guerra alle slot, una tematica particolarmente cara all’assessore Leonori, che attende da diversi mesi l’approvazione del regolamento sulle sale gioco, proposto dal consigliere Pd Dario Nanni, proposta che prevede una sorta di censimento delle sale del territorio e l’applicazione di orari di funzionamento degli apparecchi ridotti fra le 13 e le 23.
Ritornando alle nuove licenze a punti un’altra importante novità prevede che non sarà più fissato un tetto al numero delle stesse, così come prevedono le normative europee in materia di liberalizzazioni. Dunque, a breve, aprire un’attività non sarà così difficoltoso come in passato, basterà semplicemente raggiungere il punteggio minimo stabilito, punteggio raggiungibile, come abbiamo visto, con requisiti del tutto abbordabili. Requisiti che troppo spesso vengono ignorati da chi gestisce un’attività commerciale, il quale si sente, soprattutto se il suo esercizio è ubicato in quelle zone prettamente turistiche, libero di fare un po’ ciò che preferisce, e questo non è edificante, oltre che illegale.
Il nuovo regolamento approderà in consiglio comunale lunedì prossimo per l’approvazione definitiva, dopo quella della giunta comunale e dopo un confronto con i municipi. Questi ultimi, chiamati ad esprimere un parere, hanno risposto in 13 su 19, e di questi solo in tre si sono detti contrari alle nuove regole (centro storico, i quartieri Marconi e Portuense, Prati).
Davide Bordoni, l’assessore capitolino al Commercio, ha detto in merito: “È importante che Roma si doti di un regolamento che punta alla qualità e recepisce normative europee in materia di liberalizzazioni del mercato. L’entrata in vigore di questo regolamento sarà una rivoluzione per la qualità del servizio dei nostri bar e ristoranti”. Ed inoltre ha anche anticipato che provvederà a disporre un emendamento alla delibera in cui si terrà conto anche delle insegne e delle coperture esterne, che, come spesso accade, sono di colori differenti dai palazzi e di impatto devastante per le zone di pregio del centro storico. Non è infatti inusuale vedere di questi scempi nelle zone del I Municipio, del XVII, e nella zona del Vaticano. Agendo in questo modo sarà quindi possibile, e ce lo auguriamo di salvaguardare le meraviglie architettoniche del nostro bellissimo centro storico, e soprattutto entrare in quel mondo, speriamo non utopico, che si chiama legalità.