La Storta: arrivano i migranti e insorge il quartiere
Roma, via del Casale di San Nicola. Periferia nord della Capitale, una traversa della Braccianese a poche centinaia di metri dalla via Cassia, zona residenziale a metà fra i quartieri di La Storta e dell’Olgiata. Alla fine della strada, circondata da lussuose villette più o meno grandi, sorge un’ex scuola, la Socrate, individuata dal prefetto di Roma Franco Gabrielli per ospitare un centinaio di profughi e richiedenti asilo, arrivati negli ultimi mesi a Lampedusa. Da novanta giorni monta la protesta degli abitanti del quartiere, capitanati dai gruppi di destra Casapound e “Noi con Salvini”, che ha avuto oggi il suo culmine.
Quest’oggi infatti, come previsto, c’è stato il primo arrivo dei migranti nel nuovo centro d’accoglienza a nord di Roma. L’accoglienza non è stata delle migliori e come previsto i manifestanti del presidio permanente hanno cercato di impedire in ogni modo l’ingresso nella piccola zona residenziale del pulmino che trasportava i profughi. Dopo Piacenza e Treviso, anche a Roma ci sono stati degli scontri con le forze dell’ordine, costrette ad una carica e al lancio di lacrimogeni, intorno alle ore 12, per permettere l’ingresso e il passaggio del pulmino che trasportava i primi venti migranti e delle macchine di scorta. Al loro passaggio si è scatenata la furia dei residenti, con un lancio di sedie, sassi e bottiglie verso il furgoncino e con delle balle di fieno e dei cassonetti dati alle fiamme, per cui è stato necessario l’intervento dei Vigili del Fuoco. Alcune donne, partecipanti al presidio permanente, si sono sdraiate a terra per impedire il passaggio del mezzo. Al termine dei tafferugli fra polizia e residenti, due persone sono state arrestate ed una terza è stata denunciata oltre a un totale di una quindicina di persone identificate. Un’inchiesta è stata aperta dalla magistratura romana per far luce sull’accaduto.
Una volta che le Forze dell’Ordine sono riuscite a permettere l’ingresso, il transito, lungo tutta via del Casale di San Nicola, e la sistemazione nel luogo previsto dei migranti (visibilmente scossi e impauriti per l’accaduto), è iniziata una trattativa fra i residenti in protesta e alcuni rappresentanti delle istituzioni. Nonostante il “pugno di ferro” del prefetto di Roma Gabrielli – “non faremo passi indietro”– si è deciso di diminuire da 100 a 60 il numero dei richiedenti asilo alloggiati nella ex scuola Socrate. Arriveranno in tre tranche da 20 persone: la prima è già avvenuta stamattina, la seconda è prevista per la giornata di sabato e il terzo pulmino che trasporterà i migranti arriverà fra la giornata di domenica e lunedì. Intanto la polizia presidierà costantemente l’ingresso della struttura per impedire che avvenga l’irruzione all’interno del centro da parte dei manifestanti e dei gruppi di estrema destra.
Una residente del quartiere intervistata ci spiega i motivi della protesta: “Nessuno di questi migranti si sa chi è. Li hanno portati in questura per vedere se sono veramente profughi di guerra? Perché i miei concittadini non possono avere una casa e questa gente può prendere 35 euro al giorno? Nessuno ha controllato che queste persone non siano affette da scabbia o altre malattie?”
Come riportato dal “Fatto Quotidiano” una delegazione di parlamentari e consiglieri comunali e municipali del Movimento 5 Stelle riceverà alla Camera dei Deputati i rappresentanti dei cittadini in protesta per sentire le loro ragioni. Arrivato nel pomeriggio anche il commento del leader della Lega nord Matteo Salvini: “Non rompete le palle a chi protesta”.