Made in Jail

Ci raccontate il percorso fatto fin’ora da Made in Jail?

Made in Jail è nato oltre trent’anni fa dentro il carcere di Rebibbia. Riteniamo che la realtà del carcere non sia volta alla riabilitazione sociale quanto dovrebbe e abbiamo dunque deciso di darci da fare in prima persona, come volontari, tenendo corsi di formazione gratuita, partendo da Rebibbia, a Roma, per sbarcare poi in altre città. I detenuti hanno cominciato a esprimere la loro arte attraverso la serigrafia e la stampa di magliette, rieducandosi al lavoro e costruendosi una professionalità che li aiuterà una volta scontata la pena.

Con che spirito vi avvicinate alla Festa della Solidarietà?

Solidarietà è una parola che ci piace e la nostra presenza qui è dunque naturale. In quest’occasione vendiamo i prodotti Made in Jail proponendo le nostre t-shirt a € 10,00 e ci facciamo conoscere perché seppure c’è molta sensibilità sui temi della detenzione e della riabilitazione è necessario che cambi profondamente la mentalità delle persone.

Quali sono i vostri obiettivi futuri?

L’espansione e la creazione di nuovi posti di lavoro per detenuti ed ex-detenuti.
Made in Jail

www.festadellasolidarieta.it