Romaeuropa Festival festeggia 30 anni con RiCreazione

E’ tempo di RiCreazione. Torna per il trentesimo anno nella Capitale una certezza chiamata Romaeuropa: dal 23 settembre all’8 dicembre 2015 performance di teatro, danza, circo contemporaneo, arte, tecnologia e musica dei più grandi artisti internazionali calcano i palchi dei teatri romani raccontandosi come panoramica del mondo in movimento. Entusiasmanti i numeri di quest’anno: 75 giorni di festival, oltre 300 artisti, 50 appuntamenti e 14 spazi, che vedono l’offerta aumentata di circa 10 mila posti, nonostante i tagli drastici subiti dal festival negli ultimi anni. Alla guida della rassegna, ancora una volta, i due organizzatori Monique Veaute, ideatrice della Fondazione Romaeuropa con Jean-Marie Drot e Giovanni Pieraccini del festival e oggi presidente, e il Direttore Artistico e Generale Fabrizio Grifasi.

Uno sguardo sul mondo in divenire e una rilettura critica delle lezioni del passato. Sono questi gli ingredienti storici del festival, mescolati in quest’edizione nella tematica RiCreazione. Ad aprire il Festival, Robert Lepage con 887. In occasione dell’anniversario non potevano mancare in cartellone i grandi affezionati della fondazione, come Akram Khan all’Auditorium Conciliazione con Kaash, Emma Dante al Teatro Vittoria nell’intervista impossibile Io, nessuno e Polifemo e con Operetta burlesca, e Romeo Castellucci con i frammenti dal Giulio Cesare riallestiti per le Terme di Diocleziano. Chi debutta per la prima volta al Festival è invece Ascanio Celestini con la nuova produzione Laika al Teatro Vascello.

Quanto alla danza ci sono in programma i colori del flamenco di Aurélien Bory per Stéphanie Fuster (Questquetudeviens?), mentre gli accenti digitali sono alla base del nel nuovo lavoro degli acrobati di Adrien M e Claire B (Le mouvement de l’air). Arte circense, teatro e danza animano Cuisine et confessions, spettacolo culinario e surreale con cui arrivano per la prima volta al Teatro Brancaccio i nove straordinari performers della compagnia del Québec Les sept doigts de la main. Torna inoltre l’appuntamento con DNA, il focus sugli emergenti ideato e curato da Anna Lea Antolini, rafforzato quest’anno grazie al network Aerowaves (e una seconda sezione tutta italiana negli spazi dell’Opificio Romaeuropa). E ancora Digital Life, lo spazio dedicato alle arti visive, che taglia il traguardo della sua sesta edizione con il titolo Luminaria. Al pubblico, invece, sono dedicati i 13 percorsi di INformazione: laboratori, talks e incontri con gli artisti pre e post spettacolo.