Blatter riconfermato presidente della “Cupola” del calcio

E’ bastato solo uno scrutinio a Joseph Blatter per confermare per la quinta volta, il suo ruolo al vertice della FIFA, unico sfidante, il principe di Giordania Ali bin Al Hussein, che visto l’esito negativo della prima votazione, ha deciso di ritirarsi.

Eppure, appena due giorni fa scoppiava lo scandalo Fifa: sette arresti e altri otto fermi non ancora convalidati, tutti massimi esponenti della federazione internazionale calcio, l’accusa è di corruzione, riciclaggio di denaro e frode.

Ma il potere logora l’uomo e a dispetto del poter salvare la faccia a se stesso e alla parte”sana” della FIFA, il confermato presidente, antepone l’aureo mandato alle dignitose dimissioni.

Non passano inosservati neanche i 133 voti a favore, sempre a dimostrare cecità e sordomutismo, più che conveniente nella legge del “do ut des”.

E’ difficile credere alla sua totale estraneità rispetto l’inchiesta in corso, infondo il ruolo del presidente è quello di coadiuvare il lavoro del Segretario Generale nell’ordinaria amministrazione FIFA e in tutti i compiti dell’esecutivo, pertanto anche e soprattutto nelle decisioni.

La sinapsi è logica se poi, facendo un passo indietro, si pensa alle elezioni del 2002, dove, la candidatura di Blatter alla presidenza della Fifa era stata etichettata “irregolare” a causa delle tante voci sui brogli finanziari che giravano intorno alla faccenda. Il vicepresidente della Confederazione Africana del Calcio, Farra Ado, sosteneva di aver ricevuto un’offerta di 100.000 dollari per votare Blatter nel suo primo mandato; anche Warner, ex vicepresidente della FIFA ed ex segretario della CONCAF, dichiarava di aver barattato il suo appoggio in cambio dei diritti televisivi per i mondiali di Francia 98 al prezzo di 1 dollaro, reminiscenza dei fratelli Mortimer e Randolf Duke in“ una poltrona per due”, solo che qui la sedia è bella ancorata a Sir Sepp Blatter.

La bomba FIFA scoppiata a Zurigo, trova la sua recluta in Charles Blazer,ex segretario generale CONCAF, Confederazione americana e caraibica di calcio, per tutti “Mister ten per cent”, per via della sua commissione fissa pari al 10% su ogni introito della confederazione. Una vita tutta sfarzo e mazzette quella del gattaro newyorkese, che per i suoi mici aveva affittato un appartamento a New York per la modica cifra di 6000€ mensili. L’ FBI inizia ad indagare sull’uomo e scopre facilmente, che Blazer “aveva dimenticato”, così, riferisce in un interrogatorio, di pagare tasse per un decennio. L’ente investigativo gli propone un accordo: la collaborazione per evitare 20 anni di carcere; Charles non rifiuta.

Racconta subito dell’assegnazione della coppa del mondo del 2010, era il 2004, sul tavolo della FIFA arrivano le candidature di Marocco, Sudafrica e Egitto; Blazer e Warner, funzionari del comitato esecutivo si recano in Marocco: “Il comitato organizzatore del Marocco offre loro un milione di dollari per pilotare il voto segreto”, scrive l’ FBI, ahimè arriva un’offerta migliore, il Sud Africa è pronto a sborsare 10 milioni di dollari alla confederazione da loro controllata, giustificando il contributo con la storia del “Sostegno alla diaspora africana”. Accade così che a Zurigo,quando si vota per l’assegnazione, i voti a favore del Sud Africa sono 14 contro i 10 del Marocco, 0 per l’Egitto. I dieci milioni per la giusta causa arrivano, e seguono tre bonifici per Blazer: prima 298.000 dollari, poi 205.000, infine altri 250.000.

L’inchiesta, riguarda anche le tangenti relative ai diritti TV, coinvolti la Traffic, e Jeffrey Webb, vecchio presidente CONCAF,che avrebbe ricevuto dalla multinazionale una mazzetta di 3 milioni di dollari, per assicurare i diritti sulla trasmissione delle qualificazioni delle squadre caraibiche al mondiale in Africa.

C’è anche la questione sul bagarinaggio, che coinvolgerebbe Philippe Blatter, nipote di Sepp, e la Match Service, per la vendita maggiorata di biglietti FIFA.

Ma nel mirino, grazie alle preziose informazioni della talpa Blazer, finisce anche l’assegnazione dei mondiali 2018 e 2022 a Russia e Qatar, sul caso si era già espresso Michael Garcia, il procuratore americano che nelle sue 430 pagine di rapporto sosteneva l’irregolarità nella procedura di assegnazione, peccato che allora, la Federcalcio ritenne la relazione fuorviante e poco credibile, confermando i due stati eletti.

Mercoledì 27 maggio, arriva il maxi blitz, al Baur au Lac di Zurigo, l’hotel dove alloggiavano i funzionari FIFA in vista delle imminenti elezioni del presidente, le autorità svizzere procedono all’arresto di sette dirigenti dell’organo di governo del calcio mondiale: JEFFREY WEBB, vicepresidente FIFA e presidente CONCAF; EDUARDO LI, comitato esecutivo FIFA; JULIO ROCHA , responsabile per lo sviluppo della Fifa; COSTAS TAKKAS, consigliere del presidente della Concacaf Webb; EUGENIO FIGUEREDO, vicepresidente e membro del Comitato Esecutivo della Fifa; RAFAEL ESQUIVEL, membro del Comitato Esecutivo Conmebol e Presidente della Federazione calcio venezuelana Fvf; JOSE MARIA MARIN, membro del Comitato Organizzatore per i tornei olimpici di calcio Fifa. 

Ora bisogna aspettare l’interrogatorio di Blatter, al quale l’FBI ha intimato di non lasciare la Svizzera.

Intanto, i partenrs Adidas, CocaCola,MC Donald e Visa minacciano l’abbandono, appena pochi mesi fa Emirates e Sony  non hanno rinnovato il loro contratto, al loro posto subentra la Gazprom, colosso russo.

La fuga degli sponsor coinciderebbe con il crollo dell’impero del calcio internazionale, un terzo del fatturato a rischio, per Blatter odore di “fifa”.