Il giardino di Ninfa: un’oasi riemersa dalle paludi

Il leggendario caldo capitolino ha ormai varcato la soglia romana e ci spinge all’esplorazione di luoghi silenziosi e incontaminati. In questo periodo i giardini in fiore sono forse la meta più ambita. Rifugiarsi in un’oasi di pace immersa nella natura, estranea ai rumori della città, può rivelarsi un rimedio alla nevrosi metropolitana. Il luogo consigliato per un breve viaggio fuori porta è il romantico giardino di Ninfa. I ruderi della città medievale si intrecciano agli arbori eclettici di un giardino all’inglese. L’idea originaria lo immaginava quale hortus conclusus stretto tra mura e spalliere d’agrumi: un’isola vegetale insolita, popolata da una fauna altrettanto composita.

Dopo poco più d’un’ora d’auto si arriva a Cisterna Latina (giungere in biglietteria prima delle 10 eviterà l’attesa della fila). All’ingresso guide preparate e cordiali accompagnano i visitatori tra le vie frondose narrando la storia della città di Ninfa, ormai fantasma, condannata alle piaghe di un ambiente paludoso. Dopo aver rigettato per secoli la presenza umana, nell’Ottocento, Ada Bootle Wilbraham, moglie di Onoraro Caetani, attraverso un’opera di bonifica, restaura quel luogo incantato e dalle acque malariche emerge un gioiello naturale. L’idea dell’hortus conclusus viene preservata, la natura viene domata dall’arte umana che asseconda la spontaneità delle specie, generando così uno scenario fatato: sembra quasi d’assaporare la magia di un altro mondo.

Per tutelare questa fragile armonia, la fondazione Roffredo Caetani, apre le porte di questo microcosmo incantato soltanto in date specifiche, ma per il mese di aprile e maggio tutte le domeniche son buone! Nel corso della visita, che dura più d’un ora, ci si imbatte in piante tropicali, in meli e ciliegi, che, se ammirati nella stagione primaverile, offrono allo sguardo un variopinto spettacolo floreale. Le rose, regine indiscusse di questo paesaggio, profumano l’aria e costeggiano il fiume Ninfa dando vita a suggestioni poetiche. Dodici euro di contributo per la cura di questo luogo, valgono la visita, il fiume limpido che mostra le trame del suo letto, la flora nostrana che si sposa con la vegetazione esotica.