È andato in scena al Teatro Studio Uno Opera Panica di Alejandro Jodorowsky. Sebbene il lavoro di Jodorowsky sia noto principalmente per le sue produzioni in veste di cineasta surrealista, underground e sceneggiatore di fumetti, è nel teatro che esprime la sua capacità poetica, in cui  riconosce inclinazioni terapeutiche. Opera Panica è uno spettacolo ironico e paradossale della compagnia DoveComeQuando con protagonisti: Letizia Barone Ricciardelli, Flavia G. de Lipsis, Carlo Disint, Alfonso Germanò, Alessandro Marrone, Adriano Missori, Andrea Onori, Maria Francesca Palli e Laura Toro, per la regia di Piero Dattola. Opera panica si presenta allo spettatore come uno spettacolo dalla struttura semplice, costruito da un insieme di quadri dall’atmosfera circense che corrispondono a situazioni quasi surreali, ma ad essere rappresentata è semplicemente la vita colta attraverso scorci significativi. Le piccole rappresentazioni, che spaziano dal comico al malinconico, dall’ironico al sentimentale, sono tutte collegate da un filo conduttore, tutte rappresentano nelle diverse sfaccettature delle brevi storie raccontate, le dinamiche di come l’uomo affronti le difficoltà di essere felici. Un testo estremamente semplice nel linguaggio, che si anima con la sobrietà della scenografia e con i costumi a tema circense. Uno spettacolo minimalista in cui i nove attori ci conducono attraverso storie che oltrepassano la dimensione reale, alcuni con risultati migliori di altri. Alcuni attori della compagnia, infatti, riescono ad abitare il testo attraverso le espressioni, i gesti e la voce, rendendo i personaggi veri; altri sembrano non essere a loro agio nei panni ricoperti. La buona resa teatrale comunque non viene intaccata da questa contraddizione interna.