NBA Playoffs: entrano New Orleans e Brooklyn
L’ultima notte della regular season è quella dei verdetti definitivi. New Orleans vince la volata ad Ovest con Oklahoma, Brooklyn approfitta della caduta di Indiana ad Est. Houston conquista la seconda posizione, San Antonio rimbalza indietro. Il peso degli infortuni.
Rivoluzione completata ad Est. Miami ed Indiana, finaliste uscenti, restano fuori dalla post season, ci saranno Boston e Milwaukee, che lo scorso anno aveva vinto solo 15 partite.
Sia gli Heat che i Pacers possono in parte spiegare quanto accaduto con la sfortuna. Gli acciacchi di Wade erano preventivabili, non l’assenza di Bosh negli ultimi due mesi. La stagione di Indiana è andata a ramengo durante il ritiro pre-mondiale di team USA, quando Paul George si è fratturato una gamba. E’ tornato per le ultime partite, ma non è bastato. I Pacers erano ottavi 24 ore fa, ma sono stati scavalcati da Brooklyn in seguito alla sconfitta di stanotte contro Memphis.
Pagata la stanchezza del doppio supplementare di domenica con Washington, la forza dell’avversario motivato dall’obiettivo, centrato, di ottenere il fattore campo favorevole nel primo turno contro Portland. Marc Gasol ha mandato in vacanza Indiana con 33 punti e 13 rimbalzi, regalando la qualificazione a Brooklyn.
I Nets hanno conquistato il loro posto con il successo su Orlando, agganciando i Pacers a quota 38 vittorie e con gli scontri diretti dalla loro. I Magic hanno onorato la sfida, erano sopra di uno a -9′ dalla fine prima del decisivo 10-0 di parziale ispirato da Joe Johnson. Brooklyn troverà Atlanta, che li ha sempre battuti ma è scossa dalla vicenda di una settimana fa, con il fermo di due giocatori a seguito dell’accoltellamento di Copeland dei Pacers in un locale di New York. Sefolosha si è procurato un infortunio al perone durante la resistenza all’arresto e salterà i playoffs.
Milwaukee è stata la rivelazione dell’anno, però meglio prendere loro rispetto a Washington e così la corsa per il terzo posto ad Est è stata serrata. L’ha spuntata Chicago grazie al 91-85 ad Atlanta di ieri. Brooks ha guidato la rimonta dal -18 di inizio terzo quarto. Bulls ambiziosi ma legati come sempre alla salute incerta di Rose. Ad affrontare i pericolosi Wizards sarà Toronto.
Neanche da Boston ci si aspettava una stagione tanto positiva, i Celtics chiudono settimi e se la vedranno con Cleveland. Insieme a Belinelli avremo dunque anche Datome ai playoffs, pur se da comparsa. La crescita dei giovani e le meraviglie da sesto uomo di Thomas hanno accelerato il processo di ricostruzione.
Mutare le gerarchie ad Ovest è molto più difficile, dato il differente livello tecnico, l’impresa di New Orleans è perciò assai rimarchevole. Contro Golden State è chiusa, ma esserci è già tanto. Anthony Davis ha condotto i Pelicans a 45 vittorie come i Thunder (ad Est sarebbe valso la 6a piazza), gli scontri diretti dicono 3 a 1 per loro grazie alla tripla all’ultimo secondo della loro stella in una partita in Oklahoma. Ieri contro San Antonio, Davis ha messo 31 punti e 13 rimbalzi beffando gli Spurs, che in una notte hanno visto vanificati i loro sforzi di risalita in tabellone. Erano stati sesti-settimi per mesi, 11 vittorie consecutive li hanno portati fino al secondo posto di due giorni fa, il rovescio in Louisiana li ha ricacciati al sesto. Dovranno quindi farsi strada con il fattore campo a sfavore, iniziando dai Clippers, ma hanno mezzi ed esperienza per riuscirci.
Westbrook ha chiuso a 28 punti di media, miglior marcatore in NBA, ma i Thunder restano fuori dai playoff, senza Durant per gran parte dell’annata non potevano che pagare il prezzo.
Dall’ultimo giorno della regular season escono da trionfatori i Rockets, che con il 117-91 a Utah e la caduta di San Antonio ottengono il secondo posto ad Ovest ed ora se la vedranno con Dallas in un derby texano. Assieme a Curry dei Warriors, James Harden è stato il giocatore dell’anno e con Howard in crescita Houston potrebbe davvero dire la sua.
Da sabato il gioco diventa serio, si inizia da Toronto-Washington alle 18 e 30 italiane.