Ribaltone Lazio, pericolosa euforia
Osservando lo stato di forma delle squadre in lotta per i piazzamenti in Champions League, il sorpasso della Lazio sulla Roma era una logica e inevitabile conseguenza. E’ successo proprio ieri, alle trentesima giornata di campionato, quando alla sontuosa vittoria dei biancocelesti sull’ Empoli, la Roma non ha saputo rispondere con i tre punti, pur giocando una buona gara contro il Torino.
E’ evidente che la Lazio stia attraversando un momento di forma strabiliante, un trend positivo che al momento la rende una delle avversarie più temibili del campionato e che, vittoria dopo vittoria, trova ulteriore energia sulla scia dell’ entusiasmo. Pioli è riuscito a mettere in piedi una squadra ben organizzata, spregiudicata e bella da vedere, che nelle ultime partite, ponendosi la Roma come obiettivo da raggiungere e superare, è riuscita a tirare fuori quell’ agonismo in più che gli ha permesso di andare in gol fin dai primissimi minuti. E’ così che ieri la Lazio ha tagliato le gambe all’ ostico Empoli di Sarri, mentre la Roma, a Torino, faticava a trovare la via del gol.
Per il momento il ribaltone della Lazio è riuscito, i cugini sono stati sorpassati e l’ entusiasmo è salito alle stelle. Per confermarsi una grande squadra però, la Lazio deve stare attenta a diversi fattori. Quella contro l’ Empoli è stata l’ ottava vittoria consecutiva dei biancocelesti, statisticamente, questo è un trend positivo che potrebbe subire una discesa, specialmente se si considera un calendario che metterà la Lazio a confronto con la Juventus, l’ Inter, la Sampdoria, la Roma e il Napoli. Un secondo fattore è costituito dagli infortuni perché, come sappiamo, ieri oltre ai gol sono arrivate le tegole di Parolo e De Vrij. Per l’ olandese servono ulteriori accertamenti prima di stabilire i tempi di guarigione, ma la frattura alla costola di Parolo terrà il giocatore fuori dai campi per almeno un mese. Se da un lato è vero che, in un sistema di gioco che gira alla perfezione, anche le riserve forniscono prestazioni all’ altezza dei titolari; dall’ altro la Lazio sarà costretta a disputare le prossime gare senza la sua “spina dorsale”, che garantisce alla squadra un ottima fase difensiva e che al tempo stesso dà il suo contributo anche in attacco, considerando i 7 gol di Parolo. Infine, l’ ultimo fattore che Pioli dovrà considerare è quello psicologico, qualora dovesse arrivare un risultato negativo. Quando si vola sull’ onda dell’ entusiasmo e dell’ ambizione, il rischio più grande è proprio quello di crollare alla prima difficoltà. La Roma di Rudi Garcia ad esempio, dopo la splendida corsa per lo scudetto e per il passaggio nel girone di Champions, ha dovuto incassare le dure sconfitte con i bianconeri e con il Bayer Monaco, che, seppur in parte, hanno minato l’ entusiasmo e l’ ambizione di una squadra costruita per vincere. Detto questo, Pioli farebbe bene a mantenere la squadra con i piedi per terra, con l’ umiltà che finora ha permesso alla Lazio di esprimersi nel migliore dei modi.
Se quella appena trascorsa è stata una domenica magica per la Lazio, non lo è stata di certo per la Roma e per la Fiorentina. I viola hanno perso l’ ennesimo scontro diretto contro il Napoli, mentre i giallorossi hanno inanellato un altro pareggio stagionale contro il Torino. Eppure, la Roma vista in campo ieri è apparsa molto più reattiva e vigorosa rispetto ai turni precedenti. Anche sotto il profilo del gioco sono stati fatti dei passi in avanti, considerando che la squadra di Ventura è stata scardinata più volte nonostante il catenaccio interpretato dai granata. Il problema giallorosso, però, è stato quello di sempre : questa squadra non prende la porta. I 41 gol segnati dalla Roma non sono in alcun modo in linea con le ambizioni della società. Per intenderci, il Palermo, all’ undicesimo posto in Serie A, ha segnato un gol in più. Questa è una tendenza che attualmente può essere invertita solo dai giocatori di maggior talento, come Totti, Florenzi, Ljajic e Pjanic, ma per ora costituisce il più grande problema della squadra di Garcia che, per il resto, ha tutte le carte in regola per riconquistare a mani basse il secondo posto, nonostante tutto.