Gp Cina, terzo stagionale sul Circuito di Shangai, ha visto la vittoria di Lewis Hamilton, su Mercedes, davanti al compagno di squadra Nico Rosberg e al ferrarista Sebastian Vettel. Quarto Raikkonen. Hamilton si conferma in testa alla classifica seguito da Vettel e Rosberg.

Sulla griglia di partenza nessuna particolare sorpresa rispetto alle prime due gare: Hamilton ancora in pole, terza consecutiva stagionale, affiancato in prima fila da Rosberg. In seconda fila Vettel e Massa, in terza Bottas e Raikkonen. Al via le due Mercedes mantengono la posizione seguite da Vettel, mentre Raikkonen fa esultare gli uomini Ferrari nei box, compiendo un doppio sorpasso nelle prime curve ai danni delle due Williams. Ricciardo parte male e scivola in fondo al gruppo mentre Sainz paga la sua aggressività finendo in testacoda in curva 1. La prima fase di gara non manca di emozioni, soprattutto in mezzo al gruppo, con numerosi sorpassi favoriti dal lungo rettilineo presente nell’ultimo settore del tracciato (1,2 km, il più lungo del mondiale, ndr). Al 10imo giro si ritira Hulkenberg, al 16imo Kvyat. Nella parte centrale della gara lo scenario non muta: le due Mercedes, specialmente con Hamilton, non sembrano avere cedimenti al comando. Solo Rosberg dimostra di avere qualche difficoltà con le gomme, tanto che Vettel riesce a portarsi a circa un secondo dal connazionale, ma in una comunicazione radio, a precisa domanda del suo ingegnere di pista, ammette di non avere margine per spremere di più la sua Ferrari. A chiudere ogni discorso ci pensa Hamilton, facendo segnare uno stratosferico 1:42.2 (32imo giro), ben otto decimi sotto il miglior tempo in gara di Vettel, un exploit che conferma una superiorità Mercedes tale da permettere addirittura la gestione del potenziale della macchina. Mai mollare: al secondo giro di pit-stop, la Ferrari ordina a Vettel la sosta con un giro in anticipo rispetto a Rosberg per cercare di sfruttare le gomme fresche al rientro in pista. La rapida reazione Mercedes rende vana la mossa Ferrari e anzi, con le coperture medie cui s è costretti nell’ultimo tratto di gara, la SF-15 perde in prestazioni e la gara si congela in testa. Ultime emozioni, il tamponamento di Button su Maldonado (il britannico sarà penalizzato di una posizione a fine gara) e la Safety Car che scorterà Hamilton negli ultimi due giri sino alla meritata vittoria, a causa della Toro Rosso del giovanissimo Verstappen ferma in posizione pericolosa sul rettilineo principale.

Quarto trionfo in Cina per Hamilton, che si conferma il pilota più vincente nel Celeste Impero. Un successo meritato, frutto di prestazioni di alto livello fornite sin dalle prove libere. Una superiorità che ha tolto però spazio allo spettacolo e all’adrenalina: strategie fotocopia, gestione delle gomme agevole e assenza d’inconvenienti particolari hanno precluso quel pathos che aveva caratterizzato lo scorso Gp Malesia. Solo la polemica di Rosberg a fine gara (“Hamilton mi ha rallentato”) ha dato una scossa alla domenica di gara. Niente pause per la F1, pronta già nel prossimo weekend a correre in Bahrain, nel deserto: speriamo che i colpi di scena tornino protagonisti.