Celiachia, studio su una diagnosi precoce

Quando si sente parlare di celiachia, oramai tutti sanno che si tratta dell’intolleranza al glutine. Il numero delle persone “affette” da questa patologia aumenta di anno in anno, vuoi anche per l’avanzare della ricerca scientifica che riesce a diagnosticarla sempre prima. Ma c’è una parte della popolazione che è celiaca, ma ancora non è a conoscenza.
Dall’ultimo rapporto pubblicato dal Ministero della Salute, in riferimento all’anno 2013, risulta che ben 164 mila persone sono celiache, con il 46% che vivono nel nord Italia, il 22% al centro, il 19 al sud e il 13% nelle Isole. Secondo le stime fatte un italiano su cento scopre di essere celiaco, ma questi numeri non rappresentano a pieno il quadro. Da diverso tempo, infatti, si sente parlare del cosiddetto “iceberg celiaco”. In poche parole i numeri che si hanno rappresentano solo la parte in superficie, sotto c’è tutto una grande fetta ancora inesplorata. Proprio da quest’ultimo concetto che è nata l’idea di un progetto sulla diagnosi precoce da parte dell’Università Politecnico delle Marche. Nella regione è stato stimato che ci sono 16mila celiachi, ma che solo in 3000 ne sono a conoscenza. “La celiachia: diagnosi precoce nel bambino in età scolare”, questo è il nome dell’iniziativa presentata dal dal professor Carlo Catassi, docente di Clinica Pediatrica, dal rettore di Univpm Sauro Longhi, dal direttore dell’Asl 20 di Verona Maria Giuseppina Bonavina e sostenuto dalla Fondazione Cariverona. Questa malattia autoimmune se non viene diagnosticata per tempo, rischia di portare diverse complicazioni negli anni avvenire, come infertilità, osteoporosi, turbe neurologiche o tumori all’intestino. Quindi da qui l’idea di iniziare i controlli dai bambini. Come ha spiegato lo stesso professor Catassi, il progetto coinvolgerà 5000 bambini tra i 5 e i 10 anni , provenienti dalle scuole primarie delle due città che hanno aderito allo studio, Ancona e Verona. L’inizio è previsto a fine aprile e durerà 24 mesi, avrà lo scopo di valutare la presenza della celiachia tra le persone, individuare chi ancora non sa di esserlo e sensibilizzare la popolazione sull’argomento. Proprio nelle Marche 20 anni fa è stato realizzato il primo screening al mondo sulla celiachia, afferma Catassi, è quindi arrivato il momento di controllare a che punto si è arrivati.

bambini e celiachia
Una vetrina internazionale per parlare di intolleranza al glutine sarà l’Expo 2015 di Milano, dove l’Associazione Italiana Celiachia ha ottenuto il patrocinio su alcuni progetti come “Alimentazione fuori casa”, “In Fuga dal Glutine” e “Celiachia Notiziae”. Soprattutto avrà l’occasione di promuovere il “sistema celiachia” Italia, considerato all’avanguardia per quanto riguarda la sicurezza alimentare, diritti e welfare garantito al cittadino dallo Stato e i servizi di accoglienza. Tutti elementi riconosciuti e divulgati anche da un articolo del New York Times. Come si legge dal sito dell’AIC, nel 2050 il pianeta dovrà nutrire 9 miliardi di persone e l’1% dovrà farlo senza glutine.

Fonte: Ansa, AIC, Ministero della Salute

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