Valerio: una Stella già in cielo
Sulle note di Roma Roma Roma si dà l’ultimo saluto al piccolo Valerio Stella, che per una malformazione cardiaca ci ha lasciato prematuramente giovedì scorso su quel prato verde ricco di sogni e tante speranze.
Giovane promessa del calcio italiano, innamorato di Capitan Totti e della sua Roma, Valerio 15 anni militava nello Sporting città di Fiumicino nel ruolo di difensore. Durante un’amichevole con gli Allievi della Lazio al Vincenzo Cetorelli, dopo pochi minuti di gioco, Valerio sente un malore e si accascia a terra.
Nessun contatto, nè una botta, solo un forte e improvviso dolore al petto e il piccolo campione cade sul suolo. Repentini gli interventi di soccorso, Valerio cosciente, viene trasportato d’urgenza al Grassi di Ostia, qui perde i sensi.
Purtroppo l’esame tomografico evidenzia un’abnorme dilatazione della aorta. Immediatamente vengono contattati medici specialisti del San Camillo per l’intervento chirurgico, ma è tutto inutile, cinque ore dopo la giovane “Stella” è già titolare nel campo celeste.
Ieri in quel di Garbatella, nella chiesa di San Filippo Neri i funerali di Valerio, lo strazio della famiglia insegue il conforto nelle parole del sacerdote: “Qui siamo solo di passaggio, Valerio non è morto” “Ci ha lasciato gentilezza e passione”.
Amici e società calcistiche si stringono tutte intorno ad una precoce scomparsa, l’abbraccio è grande e forte, sulla scalinata della chiesa ad aspettarlo c’è l’amore di tutti i presenti : ” Un grande campione che non lascerà mai i nostri cuori”, così il saluto di tutto il quartiere.
Al dramma si aggiungono le polemiche post partita Roma-Napoli, per uno striscione in memoria di Valerio, che all’Olimpico non viene fatto entrare per mancata autorizzazione, ma non c’era il tempo, solo la voglia di ricordare un amico che non c’è più.
Il seguito, lo conosciamo tutti, tanta incredulità e rabbia per la compagine di “idioti” che costa cara alla società di James Pallotta.
La parte sana del calcio e i giallorossi si dissociano dallo sdegno provocato e procurato, in fondo si sa la mamma dei cretini è sempre incinta; ma si dissociano anche da una giustizia che non punisce ma danneggia forse oltre i limiti, forse con discrezione, Tosel non è poi lo stesso della ” lex Destro” e moviola retroattiva?
Alla libertà di pensiero, l’ardua sentenza.