NBA: DeRozan batte Harden
Toronto dà segnali di risveglio trascinata dal suo giocatore franchigia. Memphis sale al secondo posto ad Ovest, Portland ai playoff, allenamento agonistico per Atlanta, Boston stacca Charlotte. Sabato le Final Four NCAA, con tre favorite ed una sorpresa. Notre Dame ha spaventato Kentucky.
Avversari fin da bambini, a 12 anni già si misuravano sui campetti di Los Angeles e sono amici da allora. Insieme hanno vinto l’oro mondiale. Harden e DeRozan sono i giocatori franchigia delle rispettive squadre e stanotte hanno dato vita ad un gran duello, vinto dalla guardia di Toronto 42 a 31 (99-96 il finale). DeRozan ha stabilito il proprio record di punti ed eguagliato con 11 quello dei rimbalzi, infilando gli ultimi due tiri della partita, dopo che Ariza aveva portato i suoi sul 96-95. Sempre privi di Lowry, i Raptors cercano di smentire chi non li pronostica in fondo ad Est, Houston sta gestendo Howard dopo l’infortunio al ginocchio ed ha perduto Beverley, che oggi si opera ai legamenti del polso. Rockets scavalcati da Memphis al 2° posto ad Ovest. I Grizzlies hanno sconfitto con agio Sacramento, risollevandosi dopo tre nette sconfitte.
Portland travolge Phoenix e si guadagna il posto ai playoff. Quarto successo consecutivo per i Blazers che hanno fatto riposare i titolari nell’ultima frazione. Percorso inverso nelle ultime gare per i Suns, solo virtualmente ancora in corsa per la post season.
Boston passa 116-104 a Charlotte e torna all’ottavo posto ad Est, davanti a Brooklyn. I 15 punti di Bradley nel 3° quarto avevano portato i Celtics sul +19, veemente ma non sufficiente la reazione condotta da Walker. In North Carolina ci si interroga sulla consistenza di Stephenson, pagato a peso d’oro per la sua esperienza, ma ieri rimasto seduto in panchina.
Atlanta spegne contro Milwaukee le polemiche nate dalla partita con Charlotte. Budenholzer era stato accusato di falsare la corsa playoff avendo fatto riposare i suoi titolari. Stavolta Carroll ha messo 23 punti e Korber ha concentrato i suoi 11 in 65” di furore a metà terzo quarto. Gli Hawks devono mantenere la forma, i pur calanti Bucks sono vicini ad una qualificazione sorprendente.
Un canestro del rookie Clarkson nel supplementare vale il successo dei Lakers a Filadelfia, Hayward guida Utah a Minneapolis.
La March Madness è giunta alla Final Four, sarà Kentucky-Wisconsin e Duke-Michigan State.
Questi ultimi sono l’unica outsider, da trent’anni nessuno nella loro division arrivava in fondo partendo dal 7° posto. 17 punti di Trice e 11 rimbalzi di Dawson nel 76 a 70 contro Louisville, che ha mancato l’opportunità di vincere nel regolamentare causa un 1/2 di Mathiang agli ultimi liberi ed ha tirato male al supplementare.
Gli Spartans partono sfavoriti contro la giovane Duke di Krzyzewski, alla 12a final four in carriera. Tre titolari su cinque sono matricole, la critica si chiede chi tra Okafor e Winslow avrà la migliore carriera NBA, ma sarà brillante per entrambi. Facile il 66 a 52 su Gonzaga, dove gioca da freshman Domantas Sabonis, figlio del grande Arvydas. I Bulldogs erano saliti 38-34, massimo svantaggio di Duke nel torneo, poi Winslow, Matt e Jones sono saliti in cattedra.
Le triple di Wisconsin hanno stroncato Arizona, fantastico il 5/5 di Sam Dekker, autore di 27 punti, Kaminski ne ha messi 29. Wildcats beffati per la seconda vola in due anni in Elite8 dagli stessi avversari.
Dal 1991 nessun team raggiunge le final four da imbattuto, dal 1976 nessuno conquista da invitto il titolo. Kentucky potrebbe riuscirci, ma contro Notre Dame ha davvero rischiato. Jerian Grant, nipote di Horace, aveva portato i Fighting Irish sul 66 a 64, prima del pareggio di Karl-Anthony Towns, migliore in campo con 25 punti ma limitato dai falli. A 6” dalla fine hanno deciso due liberi di Andrew Harrison, lontano dal canestro l’ultimo disperato tentativo di Cauley-Stein.
La finale di lunedì sarà probabilmente Kentucky-Duke, tuttavia prove orgogliose come quella di Notre Dame dimostrano come le sorprese siano possibili.