Mecenatismo e nuovi restauri previsti per il 2016
Galeotto fu lo splendido spettacolo che si gode dal Palazzo Senatorio del Colosseo al tramonto. Il patron della Tod’s, Diego Della Valle, ha incontrato in questa splendida cornice il sindaco Ignazio Marino poiché desiderava ammirare l’Anfiteatro Flavio, restaurato grazie ai suoi fondi, proprio al tramontare del sole, il solo momento della giornata in cui assume quel suggestivo colore leggermente rosato. I 25 milioni di euro gentilmente messi a disposizione dal facoltoso imprenditore per garantire il ritorno agli antichi fasti del simbolo per eccellenza della Capitale, hanno dato finalmente i suoi frutti.
Il restauro, che secondo la tabella di marcia si concluderà non prima del 2 marzo 2016, ha visto la fine di una prima fase di lavori la scorsa estate, quando, rimossi i ponteggi, ha restituito ai romani ed al mondo intero la vista delle prime cinque arcate, grazie al sapiente lavoro delle migliori professionalità del nostro paese, dagli archeologi agli architetti, dagli ingegneri ai restauratori, agli operai specializzati. La procedura utilizzata per rimuovere i depositi e le croste nere, senza però danneggiare in alcun modo la pietra e le sue preziose patine, né tantomeno i segni della lavorazione antica, si è ridotta a semplice acqua nebulizzata a temperatura ambiente senza aggiunta di solventi.
Nonostante i giudici del Tribunale di Roma avessero espresso perplessità riguardo il coinvolgimento del noto marchio, che di certo avrebbe avuto un enorme vantaggio pubblicitario su scala mondiale, il restauro è andato avanti per la sua strada, ed il novello Diego-Mecenate si è trasformato nel tutore della tradizionale cultura del nostro paese. Addirittura si è adoperato alla costruzione di un’associazione, rigorosamente senza fini di lucro, chiamata “Amici del Colosseo”, che si occupa di promuovere la conoscenza del progetto di restauro, seguito e spiegato in ogni sua fase, anche grazie all’accurato materiale fotografico, e di altre iniziative dedicate soprattutto a giovani e anziani per avvicinarli ancora di più a questo monumento.
Sicuramente i ritorni pubblicitari al marchio Tod’s ci sono stati, e ce ne saranno per chiunque vorrà intraprendere questa strada, ma il vantaggio che l’arte e la cultura nostrana acquisiscono da queste iniziative sono sicuramente impagabili. È notizia di questi giorni che Alisher Usmanov, considerato l’uomo più ricco di Russia, magnate dell’acciaio e delle telecomunicazioni, giunto a Roma lo scorso autunno, si sia accordato recentemente con il sindaco per donare ben 500 mila euro a favore del restauro della fontana dei Dioscuri e della sala degli Orazi e Curiazi del Palazzo dei Conservatori nei Musei Capitolini. Marino ne ha dato l’annuncio durante la presentazione degli Internazionali di scherma.
Immedesimatosi ormai nel panni di Gaio Cilnio Mecenate, Diego Della Valle vorrebbe farsi carico di nuovi investimenti sul patrimonio culturale e archeologico della Capitale, reclutando altri imprenditori italiani e stranieri. Già all’indomani della conclusione della prima fase di restauro, l’imprenditore aveva accennato a questa idea, augurandosi che altri suoi colleghi potessero seguire le sue orme ed attivarsi in proposito. “Mi farò carico di chiamare amici imprenditori per destinare parte dei loro utili a queste cose”, aveva detto. Ed è stato di parola, con un mecenatismo ai limiti della propaganda di salvaguardia culturale.
Marino, infatti, a seguito dell’incontro, ha annunciato: “Abbiamo parlato dell’impegno che il presidente Della Valle ha messo nel restauro del Colosseo e del fatto che è molto interessato a nuove operazioni nel settore della cultura e dell’arte nella nostra città, e anche a reclutare altri imprenditori della sua statura a livello nazionale e internazionale per dei progetti” Ed ha concluso dicendo: “Ci siamo messi d’accordo che nei prossimi giorni ci scambieremo informazioni per corrispondenza e poi inizieremo dei veri e propri progetti di intervento a partire da gennaio 2016”.
Inoltre il progetto non si esaurirebbe al solo finanziamento per il restauro di altre aree archeologico-artistiche bisognose, ma spazierebbe anche su iniziative ed eventi specifici che coinvolgerebbero gli stessi cittadini, sempre meno avvezzi all’arte e all’archeologia.
Lieti di apprendere che la cultura e l’arte, spesso bistrattate e messe da parte in quest’epoca materialistica e poco incline alla bellezza, possano essere preservate e promosse grazie al ritorno sulla scena dell’antica figura del “mecenate”, non possiamo fare a meno di pensare che, con queste premesse, il nostro sindaco inizi a sentirsi un po’ come Ottaviano Augusto.
Twitter: Claudia78P