Processo Ruby: Cassazione mette la parola fine
Nove ore di camera di consiglio per scrivere l’epilogo di un caso giudiziario che dal 2010 avvelena e rinvigorisce i dibattiti parlamentari e da bar del paese. La Cassazione ha dunque reso definitiva l’assoluzione dell’ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi dall’accusa di concussione e prostituzione minorile.
Il Tribunale di Milano aveva condannato in primo grado il Cavaliere a sette anni mentre il ricorso in appello aveva portato al proscioglimento dell’imputato. Ora i giudici supremi hanno confermato quella sentenza. Tra un mese le motivazioni.
Il giorno dopo è quello della gioia, della conciliazione nel partito, delle grida di vendetta. Il capogruppo di FI alla Camera dei deputati, Renato Brunetta commenta via radio: “Grande gioia per la sentenza della Cassazione. La domanda che ci facciamo tutti e’: e adesso? Il processo Ruby ha sputtanato, lo dico in maniera esplicita, Berlusconi e l’Italia. Era un processo da non fare: migliaia di intercettazioni, costi enormi, si e’ indagato un presidente del Consiglio, si sono indagati e infamati i suoi ospiti provati, si e’ verificato secondo giustizia che non c’e’ stato alcun reato […] ” e affonda :“Adesso, se la nostra giustizia fosse giusta, qualcuno dovrebbe aprire una azione di responsabilita’ nei confronti di quei magistrati che hanno abusato del loro ruolo, c’e’ una legge adesso.” Anche l’eurodeputato Raffaele Fitto esprime felicità soddisfazione per una sentenza giusta e coraggiosa. Giovanni Toti invece su Twitter: “Una grande notte per la giustizia. La fine di un incubo per la democrazia ”.
Ciò che manca per la piena riabilitazione politica di Berlusconi è ora la modifica alla legge Severino, che impedisce di fatto a Berlusconi di candidarsi, e la decisione della Corte Europea. Forse formalità, perchè è indubbio che l’ex Premier abbia, a parte i primi giorni bui degli inaspettati provvedimenti, surclassato brillantemente la propria incandidabilità e l’interdizione, attraverso i suoi fedelissimi, i suoi seguaci, le sue reti, esercitando un ruolo sempre e comunque di primissimo piano nella scena politica. La seduta in Parlamento fa ben poca differenza. L’assoluzione segna l’ufficialità di quanto in realtà è accaduto e accade fuori dalla aule processuali. Purtroppo per chi ci sperava, il ventennio Berlusconiano, seppur agli sgoccioli, ancora non è finito.