Mondiali Vail: Shiffrin e Grange d’oro in slalom

Sabato e domenica si sono disputati gli slalom femminile e maschile dei campionati del mondo di sci alpino. Nella gara di sabato Mikaela Shiffrin ha compiuto l’impresa che tutti si attendevano ma che comunque rimane un’impresa: confermarsi campionessa del mondo difendendo l’oro di Schladming 2013. Missione compiuta da parte della statunitense che si è piazzata in testa alla gara nella prima manche e poi, come sempre, non ha tremato nella seconda. La diciannovenne ha resistito alla “pressione” mediatica, a quella esercitata dal foltissimo pubblico all’arrivo ma soprattutto a quella esercitata da Frida Hansdotter che era passata in testa alla gara con una prova mozzafiato.

Mikaela parte tranquilla, forte del vantaggio accumulato nella prima manche, ma appena transita al primo intermedio è sotto di 3 centesimi. Continua col suo ritmo rilassato e al secondo intermedio mantiene invariato lo svantaggio, il pubblico trema visto che proprio nell’ultimo tratto la Hansdotter era filata via come un fulmine; sarà difficile recuperare….Invece la Shiffrin nelle ultime porte ci tira una riga e arriva al traguardo con un margine di quasi mezzo secondo con cui si prende l’oro e fa impazzire il pubblico che era rimasto col fiato sospeso. Insomma la Shiffrin alla sua tenera età è riuscita a vincere due medaglie d’oro iridate ed una olimpica in slalom ed è stata la vincitrice della coppa di specialità nelle ultime due stagioni: la ciliegina sulla torta sarebbe la vittoria della terza coppa consecutiva ma per farlo deve scavalcare la Hansdotter ancora in vantaggio nella specifica classifica di 49 punti. La svedese dal canto suo in questi mondiali si porta a casa l’argento e dimostra che in quanto a continuità non è seconda a nessuna. Il bronzo va a Sarka Strachova, che col suo mone da nubile, Zarobhska fu bronzo ai mondiali di Bormio 2005, poi arrivò l’oro nell’edizione successiva di Are nel 2007, poi arrivò l’argento nel 2009 in Val d’Isere, poi arrivò anche il bronzo olimpico a Vancouver nel 2010, poi arrivò la diagnosi, che era quello che era, poi l’operazione per rimuovere il tumore al cervello, poi la riabilitazione, poi il rientro e la dura lotta per tornare ai massimi livelli e poi di nuovo, sabato, una medaglia iridata.
Nello slalom maschile di ieri le cose sono andate in modo un po’ diverso da come sono andate al femminile. Il campione del mondo in carica della disciplina Marcel Hirscher, che guidava la gara dopo la prima manche ha inforcato nella seconda ed ha lasciato campo libero agli avversari. Ad approfittarne è stato più di tutti il transalpino Jean-Baptiste Grange che, finito quinto dopo la prima manche, nella seconda, col miglior tempo ha scavalcato tutti e si è beccato l’oro. Bravo il francese, tormentato dagli infortuni e da problemi fisici che gli hanno impedito in carriera di ottenere i risultati sperati: è stato comunque capace di vincere la coppa di slalom, un bronzo ad Are 2007 ed un oro ai mondiali di Garmisch 2011 e di ripetersi ieri. Sul podio con Grange ci salgono ben due tedeschi, come al solito del resto: argento e bronzo vanno a Dopfer e Neureuther rispettivamente terzo e primo in classifica di disciplina, quindi niente di nuovo sotto il sole. I teutonici sono stati entrambi in grado di non sciogliersi nel momento decisivo ed hanno tenuto testa al francese. Diversa la sorte degli atleti che si erano piazzati nelle prime quattro posizioni nella prima manche: Hirscher ha inforcato, l’iceberg Khoroshilov ha mostrato tensione e questa tensione l’ha bloccato ed è venuto giù a rallentatore, gli svedesi Hargin e Myhrer non hanno interpretato bene il tracciato e sono finiti fuori dal podio.
Gli azzurri? Sono andati male tranne Moelgg che di rientro da un infortunio si è piazzato, per quel che vale, in undicesima posizione. Anche se di medaglie a casa non ne hanno portate la nostra squadra di slalom ma in generale di sci alpino al maschile non è affatto male anzi. I problemi seri li abbiamo la femminile; lì è quasi notte fonda. Ma ne riparleremo.