Max Bruch secondo Joshua Bell
L’Auditorium Parco della Musica di Roma rende un meraviglioso omaggio al romanticismo tedesco attraverso lo straordinario connubio di talenti offerto da Marc Albrecht, Direttore stabile della Orkest di Amsterdam, e Joshua Bell, uno dei più acclamati violinisti di fama mondiale.
Il motivo conduttore del programma è offerto dalle atmosfere romantiche della Scozia: la serata si apre con l’Ouverture dell’Olandese Volante di Richard Wagner, a cui fanno seguito la Fantasia Scozzese (Fantasia per violino con orchestra e arpa con con libero uso di melodie popolari scozzesi) di Max Bruch e la Sinfonia n.2 di Robert Schumann.
La splendida performance d’ensamble della Scottish Fantasy in E-Flat Major OP 46 condotta da Marc Albrech vede Joshua Bell nel ruolo di violinista solista. La composizione inizia con delle sottili interazioni tra i vari musicisti, che seguono una cadenza gentile che cresce in intensità a mano a mano che la traccia prosegue. La composizione ha un tono molto cinematico, e questo gruppo di musicisti di talento riesce sicuramente a rendere giustizia al pezzo, grazie alla loro interpretazione bilanciata dal punto di vista tecnico, sotto la guida dell’eccellente Marc Albrecht. Le melodie principali hanno una qualità quasi lirica, e prendono un posto di rilievo all’interno dell’arrangiamento, accompagnate da bellissime armonie stratificate, che apportano complessità al pezzo, ma senza mai renderlo troppo barocco. Le note basse, in particolare, aggiungono una bella ricchezza sonora, soprattutto grazie all’apporto della sezione violoncellistica.
Il musicista americano, che dà voce al proprio virtuosismo con uno Stradivari del 1713 dalla storia avventurosa e leggendaria, vanta già una carriera lunga e versatile, che comprende la partecipazione alle colonne sonore di film come Il violino rosso di François Girard e di Angeli e Demoni dell’amico Paul Haggis, che il recente incarico di Direttore Musicale dell’Academy of St. Martin in the Fields di Londra.
L’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia è conosciuta per i suo alti standard qualitativi e per i suoi ottimi musicisti, e quest’interpretazione di un classico senza tempo è un’ottima prova della cultura dell’ eccellenza perseguita dalla Fondazione. In aggiunta alle lodi tecniche dei musicisti e del violinista Joshua Bell, va anche premiata l’incredibile energia, la passione e l’emozione che guidano l’esecuzione. Questo particolare brano è davvero molto interessante grazie ai molti cambi di atmosfera, che donano alla composizione un sapore quasi progressivo, andando da momenti di quiete e riflessione fino a momenti colorati, vivaci e festosi.
Twitter: claudia_pulchra