Anonymous vs Isis, la cyber-guerra
L’attacco a colpi di bit contro i jihadisti è iniziato. Anonymous, come preannunciato, ha iniziato a mettere offline tantissimi degli account Twitter dei terroristi e molti altri avranno la stessa fine. Intanto si è scoperto che un italiano milita tra le file dell’Isis.
Internet è un luogo a cui tutti possono accedere, postare foto, video, scrivere blog, è libero, è senza restrizioni. Lo sa bene il mondo del terrorismo che già dai tempi degli attentati dell’11 settembre sfruttavano la rete per la propria propaganda. Non è da meno l’Isis, che grazie all’avanzare della tecnologia, non si è limitata solo a condividere video o messaggi, ma hanno hackerato profili Twitter o siti occidentali. A tutto questo Anonymous vuole rispondere e lo fa trasformandosi in una sorta di “Robin Hood” della rete, annunciando che avrebbe attaccato social network e siti dei jihadisti. Così è stato, da martedì sono stati messi offline più di 500 account, obiettivo principale smembrare tutti i network di Isis e al Qaeda su internet, è quanto ha dichiarato un hacker di Anonymous all’Agi, agenzia di stampa italiana, in uno scambio di messaggi su Twitter. Proprio da questa singolare intervista è emerso un particolare interessante, tra gli esperti che si occupano della propaganda dell’Isis ci sarebbe un italiano. Da quanto ha rivelato l’hacker starebbero verificando precisamente che ruolo ricoprirebbe, se di “team di supporto” o se sia uno dei principali informatici dello Stato Islamico. Due particolari sono certi: si trova all’estero ed è italiano.
“Noi siamo determinati a portare a termine questo compito a tutti i costi. In realtà un team internazionale di hacker: dell’Asia Orientale, del vicino Oriente, dell’Europa Occidentale e dell’America ha unito le forze insieme ad Anonymous. Noi abbiamo trovato la più grande propaganda nella vostra causa, coloro che sono coinvolti in questi messaggi saranno incorniciati. Noi siamo un’idea e non potete uccidere ciò che non vive. Il lavoro è iniziato. Molti dei vostri siti web sono ora down e abbiamo identificato i vostri programmatori principali. Tutta la vostra rete è down.” Questo è quanto si legge nel blog ufficiale di Anonymous Italia, confermato dalle parole dell’hacker intervistato dall’Agi. Il pirata informatico ha dichiarato che nei giorni scorsi è stato rintracciato un “leader tecnico” dell’Isis, un tunisino che gestiva almeno due siti di propaganda. Lo scopo principale di questa operazione internazionale è quello di scoprire tutti i gestori dei siti o degli account dei social network, non solo metterli offline. Infatti Anonymous ha individuato che i principali amministratori si trovano in Medio Oriente e nel Nord Africa, ma i siti vengono tradotti in tutte le lingue. Queste informazioni sono state ricavate grazie agli strumenti tecnici molto avanzati con cui lavorano gli hacker, che aspettando il minimo errore dagli jihadisti, riescono ad individuare l’indirizzo IP dei computer, ma non solo anche prendendo di mira gli smartphone.
Fonte: Agi, blog di Anonymous Italia
@donati_flavia