La mostra Sulle tracce dei ghiacciai, al museo Luigi Pigorini di Roma, espone il progetto fotografico e scientifico di Fabiano Ventura, fotografo e alpinista che ha documentato gli effetti dei cambiamenti climatici avvenuti in Alaska, Caucaso e Karakorum negli ultimi cento anni. Partendo dagli scatti storici dei primi fotografi esploratori come Vittorio Sella, Massimo Terzano, Ardito Desio, Mor Von Dechy e William Osgood Field, Ventura ha ripreso ghiacciaio dopo ghiacciaio le stesse identiche inquadrature. Ne scaturisce un confronto fra storico e contemporaneo che lascia stupefatti e che testimonia il profondo cambiamento del pianeta. Un progetto ideato da Ventura e organizzato dall’associazione Macromicro, avvalendosi di un team di fotografi specializzati, scienziati, alpinisti e di un apposito Comitato Scientifico.

“Nel 2009 ho fatto la prima spedizione del progetto partendo dalla catena montuosa del Karakorum per diversi motivi: la bellezza e la maestosità delle sue montagne, la peculiarità della sua dinamica glaciale e l’occasione del centesimo anniversario del Duca degli Abbruzzi”, racconta Fabiano Ventura che, avvalendosi delle più moderne tecnologie digitali per le riprese fotografiche, ha raccolto a cento anni di distanza una notevole quantità di dati negli stessi luoghi visitati dalle spedizioni storiche. In particolare sono state replicate le fotografie realizzate ad inizio secolo dai fotografi Vittorio Sella e Massimo Terzano che parteciparono alle più importanti spedizioni esplorative italiane della regione nel 1909 e nel 1929.

La seconda spedizione è stata nel 2011 nel Caucaso e l’ultima nel 2013 in Alaska: “la meta prescelta è stato Glacier Bay National Park per documentare un territorio di particolare interesse dal punto di vista glaciologico e ambientale dove il clima particolarmente freddo, le abbondanti precipitazioni e la particolare conformazione dei ghiacciai, alcuni dei quali sfociano direttamente in mare, creano condizioni pressoché uniche al mondo. Siamo riusciti a documentare con chiarezza l’incredibile ritiro di alcuni tra i più importanti ghiacciai della regione, il Johns Hopkins e il Grand Pacific, le cui fonti appaiono arretrate di ben 15 km negli ultimi 100 anni”. Con la stessa metodologia operativa e con gli stessi obiettivi sono già state pianificate le prossime spedizioni che si svolgeranno nelle Ande, Himalaya e Alpi. Il percorso espositivo, composto da oltre 40 confronti fotografici di alta qualità, è arricchito dalla video istallazione interattiva dell’artista Paolo Scoppola con cui il pubblico può attraverso semplici gesti interagire con le immagini.

Un lavoro, presentato nell’ambito della quarta edizione di Memorandum-Festival di fotografia storica, che è volto a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza e la necessità della salvaguardia ambientale e dello sviluppo sostenibile.

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