Giornata Internazionale contro le mutilazioni femminili

Oggi, 6 febbraio, è la Giornata internazionale contro le mutilazioni genitali femminili.
Paolo Gentiloni, Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ha voluto sottolineare l’impegno del nostro Paese: “L’Italia da molti anni è in prima linea nell’azione di contrasto alle Mutilazioni Genitali Femminili (MGF) e porta avanti questa lotta anche sul piano interno con una legislazione molto avanzata”. Tuttavia, non basta: “Ora è essenziale proseguire con attività di sensibilizzazione e formazione e con iniziative contro la violenza di genere e le pratiche discriminatorie, per aumentare la consapevolezza nelle popolazioni dell’ingiustizia e pericolosità di tale pratica”.
Qualsiasi ragazza, a prescindere dalla religione, dalla cultura e dallo stato di origine, non deve vedere lesa la propria dignità: la mutilazione genitale è una vera e propria crudeltà, un atto misogino. La volontà di mutilare un organo sessuale femminile conferma e sottolinea un tipo di pensiero secondo il quale la donna non è considerata pari all’uomo: tesi inaccettabile, oltre che scientificamente inesatta. Inoltre, se ciò non bastasse, si tratta di un atto di violenza che può compromettere seriamente la salute delle malcapitate.
Per tutte queste ragioni, le Rappresentanze Permanenti d’Italia alle Nazioni Unite a New York e Ginevra, con la collaborazione di organi e alle agenzie di Paesi facenti parte delle Nazioni Unite maggiormente impegnati contro le MGF, hanno realizzato due eventi a distanza, al fine di sensibilizzare in materia l’opinione pubblica.