Isola dei Famosi Story. Per non dimenticare
Ieri, settembre 2003, Italia. Oggi, gennaio 2015, sempre Italia. Riepilogo dei fatti salienti accaduti in 11 anni e 4 mesi: mondiali di calcio vinti: 1; mondiali di calcio umilianti: 2; numero dei Presidenti della Repubblica e dei Presidenti del Consiglio cambiati: rispettivamente meno e più del previsto; Papi nuovi: 2; comici e insospettabili vari che si sono dati alla politica: oltre ogni ragionevole previsione; crisi economiche iniziate: 1; crisi economiche finite: 0; numero totale delle ore in cui Maria de Filippi è andata in onda: tendente all’infinito; naufraghi gettati da un elicottero con telecamere al seguito: 178. Che ci piaccia ammetterlo o no, che sia la cattiva maestra di cui parlava Popper o lo strumento nazional-popolare più nazionale e popolare che abbiamo, che sia analogica, satellitare o digitale, tra altalenanti governi, scandali e vicende varie, la televisione è la grande costante di chiunque, negli ultimi decenni, non abbia vissuto fuori dal mondo. E così, accanto a quello solare e scolastico, l’anno televisivo scandisce forse inconsapevolmente il ritmo della vita, i programmi ci accompagnano e i personaggi fanno da sfondo alla nostra quotidianità, rendendo tutto ciò che fuoriesce da quel piccolo schermo familiare. E qui torniamo ai 178 naufraghi. Per 11 anni e mezzo, mentre l’Italia era in tutt’altre faccende affaccendata, su Rai 2 vip, nip e vip-più-nip-che-vip, sono stati abbandonati su un’isola a gruppi di 11/32 ad annata e, per quei due o tre mesi a loro destinati, hanno chi più chi meno egregiamente svolto il compito di intrattenere il pubblico che decideva di essere momentaneamente loro. Ed ora che il trasloco de L’Isola dei Famosi su Canale 5 è ufficiale e imminente e la nuova generazione di naufraghi sta per sbarcare sulle spiagge honduregne, concediamoci un minuto di silenzio per ricordare e sapere che fine hanno fatto coloro che un tempo ci hanno regalato grandi emozioni e momenti televisivi ad alto contenuto filosofico/poetico/artistico.
Iniziamo con loro, i machi fuori ma teneroni dentro, coloro che hanno dimostrato a un intero popolo che l’uomo vero può e deve saper piangere. L’indimenticabile e disperata richiesta di perdono per aver rubato il cestino del pranzo a poco è servita, nell’edizione del 2006, a Den Harrow: la sua Federica, invocata tra le lacrime durante la confessione in diretta tv e ricordata per essere stata la donna a cui toccò rispondere alla domanda: «Ma non è che non vuoi che torni perché stai meglio senza di me?», dopo un sobrio matrimonio a Las Vegas lo ha lasciato e accusato di maltrattamenti (non sappiamo se in quest’ordine). Ma Den il Guerriero ha trovato la forza per superare la delusione e una nuova compagna a cui dire “si”, salvo poi essere lasciato e accusato di maltrattamenti. E furto. Di nuovo. Dopo fugaci apparizioni nelle edizione isolane del 2010 e 2012, oggi ha un nuovo amore, Daisy, e la sua carriera si snoda tra ospitate nei salotti televisivi, impegnato nell’arte del replicare alle accuse. Qualcuno lassù si è invece messo una mano sul cuore e ha regalato ad Enzo Paolo Turchi una sorte felice. Nel 2005 il pianto con cui supplicava la moglie Carmen Russo di farlo tornare a casa per i dolori lancinanti causati delle emorroidi lo ha reso l’idolo degli ipocondriaci e dei gastroenterologi. Oggi, Enzo Paolo è diventato papà, continua a insegnare danza, Carmen pare non abbia smesso di dargli il permesso di fare cose e i capelli sono sempre più biondi e folti. Ma sopra a tutti loro, c’era lui: Er Mutanda (detto anche Antonio Zequila), passato alla storia per aver scambiato gli slip bianchi per costumi da bagno e per aver aggiunto, con le sue parole, un tocco di spiritualità alla terza edizione dell’Isola. Tornato sulla terraferma e coperti con dei pantaloni gli ormai celebri slip, Antonio è stato protagonista di una memorabile lite su Rai 1 con l’altro ex isolano Adriano Pappalardo: i toni da scuola elementare (con Pappalardo intento a insultare la madre di Zequila, che in quell’occasione non abbracciò la filosofia del “Peace and Love”) non impedirono che la cosa venisse presa sul serio, costando a entrambi i litiganti l’allontanamento dalla Rai – anche se oggi apprendiamo dal Papa che, se ti insultano la mamma, una reazione un po’ scocciata ci può stare. Dopo quello, una quasi-partecipazione al dimenticato reality Uman – Take Control e varie prove attoriali.
Archiviato il capitolo “machi”, arrivano le “belle”. Potremmo farvi molti nomi. Potremmo dirvi che Nina Senicar al momento è felice in America con il nuovo fidanzato modello, che Aida Yespica e Antonella Elia, dopo essersi accapigliate, non sono diventate amiche, che Elena Santarelli ha trovato il suo calciatore da sposare e che molte altre sono ormai fuori dalla memoria storica del gossip. Potremmo, e invece ci limiteremo a fare i nomi di Sara Tommasi, Belen Rodriguez e Raffaella Fico. E qui tacciamo. Però, cara Isola dei Famosi, un grazie sincero te lo dobbiamo! Senza la fama che tu hai regalato ai tuoi naufraghi probabilmente Lory Del Santo non avrebbe poi dato consigli su come trattare un toy boy e forse non avrebbe neanche creato, scritto, diretto e prodotto The Lady – L’amore sconosciuto, una web serie che sviscera nel profondo i tormenti della ricca vedova un po’ allegrotta Lona che riscopre la passione grazie a Luc, il bello con il volto di Costantino Vitagliano. E forse tu hai dato a Flavia Vento il coraggio di leggere in pubblico le sue poesie e di proporsi periodicamente come buon partito a Leonardo Di Caprio. Ed è probabile che sia solo grazie all’umiltà che la vita spartana sulle tue spiagge ha infuso nell’animo dei concorrenti che la contessa Patrizia De Blanck ha deciso di farsi paparazzare al mercato con scarpe spaventosamente simili a ciabatte mentre vende abiti usati e accessori moda. Tutto questo abbiamo visto e chissà quanto vedremo ancora. Perché per creare Robinson Crusoe è servita la mente di Daniel Defoe, per questi e gli altri 164 naufraghi è bastata la nostra televisione.