Il biennio dell’anatra zoppa
Economia, ambiente, riforma sanitaria e dell’immigrazione, embargo su Cuba: questi i punti principali su cui si accentrerà il contenzioso tra il nuovo Congresso a maggioranza Repubblicana, appena insediatosi negli Stati Uniti, e l’esecutivo di Obama.
L’attuale organo legislativo è composto, per ottanta per cento, da uomini, per lo più bianchi, e vede confermato John Boehner come speaker alla Camera, e Mitch McConnell come nuovo leader del Senato.
Le elezioni di midterm di Novembre hanno consegnato il Senato Americano nelle mani del Grand Old Party, dando vita a un riassetto di poteri a cui non si assisteva dal secondo mandato di George W. Bush.
Le divergenze di vedute non hanno tardato a manifestarsi. I Repubblicani rimproverano Obama di scarso decisionismo in politica estera; promettono battaglia sulla questione energetica (al centro del dibattito l’oleodotto Keystone, che dovrebbe portare petrolio dal Canada al Golfo del Messico, avversato dagli ambientalisti e sulla cui approvazione Obama ha già preannunciato di voler porre il veto); confermano i finanziamenti al Dipartimento di Sicurezza Interna fino al termine dell’anno fiscale, ma prevedono molti emendamenti anti-immigrazione – reiterando la loro ostilità alla riforma, che porterebbe alla regolarizzazione di cinque milioni di immigrati illegali; annunciano, inoltre, di voler apporre delle modifiche alla riforma sanitaria, in modo da ridurre il numero di lavoratori beneficiari.
In rilievo, poi, la questione dell’embargo su Cuba, a cui il Presidente vorrebbe porre fine, ma che ora incontra il dissenso della maggioranza del Congresso: Obama vedrebbe con favore la fine del bloqueo e l’apertura di un’ambasciata Americana sull’isola, ma i suoi antagonisti politici hanno già espresso la loro contrarietà all’abolizione del blocco commerciale in vigore dal 1962.
Durante gli ultimi incontri con la stampa il portavoce Josh Earnest della Casa Bianca ha sottolineato come le priorità del Presidente siano il progresso dell’economia e il rafforzamento della classe media e ribadito che Obama ritiene ci sia un terreno comune su cui Repubblicani e Democratici possano cooperare. Anche i Democratici confidano di avere, su alcune questioni, un supporto bipartisan – ad esempio nel rendere l’educazione universitaria più accessibile, come sta accadendo in Tennessee, dove i primi due anni di college sono gratuiti – ma, d’altra parte, temono che le politiche a favore della middle class incontreranno l’opposizione del Grand Old Party. Il Presidente, come ripetuto da Earnest, ha già ventilato l’ipotesi di «intraprendere azioni esecutive», ovvero di far uso di veto nel caso di obiezioni da parte dei Repubblicani.
Martedì Obama ha incontrato i leader del Congresso per discutere dell’agenda legislativa del 2015 e ribadito l’importanza di una collaborazione bipartisan per fronteggiare i recenti attacchi cibernetici, le nuove minacce terroristiche dopo i fatti di Parigi, e le insidie nucleari di Teheran. Ha poi dichiarato, ancora una volta, di confidare in priorità «al di sopra della politica». Ma la strada di quest’ultimo biennio sembra già tutta in salita.