Legabasket, vola Milano, crolla Venezia
Quindicesima e ultima giornata di andata in Legabasket con Milano saldamente in testa a quota ventisei e quattro lunghezze di vantaggio sul trio Sassari, Reggio Emilia e Venezia quest’ultima caduta malamente nel catino del PalaFantozzi.
Prima vittoria di Caserta che supera in casa Pesaro, con entrambe le formazioni lontane dalla salvezza e seriamente condannate alla retrocessione. Nel posticipo serale le scarpette rosse espugnano Pistoia (73-79) inanellando il decimo successo consecutivo grazie alla prestazione maiuscola di Alessandro Gentile (25p e 9r) leader indiscusso dell’armata di coach Banchi e decisivo nell’ultimo quarto insieme a Ragland (19p) e Samardo (13p) nell’allungo dopo tre quarti sul filo dell’equilibrio. Pistoia tiene bene il campo e cede solo nel finale dimostrando un’ottima competitività, un Gilbert Brown (18p) finalmente incisivo e un Milbourne (12p e 10r) sciupone in attacco, ma solido sotto le plance. Seconda battuta d’arresto per L’Umana Venezia che cade malamente a Capo D’ Orlando (67-54) sotto i colpi di Freeman (22p e 6/7 dalla lunga) e soci dimostrando un pò di stanchezza mentale tipica di chi sta rendendo al di sopra della aspettative. Passaggio a vuoto nei primi due quarti chiusi a -16 con solo 18 punti all’attivo, tante forzature e un misero 2/27 dall’arco dei 6,75 e distribuzione dei carichi offensivi sbilanciati nelle mani di Peric (12p e 6/14 dal campo) e Stone (15p e 5/11 dal campo).
Rientra a pieno titolo nella zona che conta il Banco Sardegna Sassari che supera di misura un’ottima Vanoli Cremona (88-82) dopo quaranta minuti di ottimo basket giocato a ritmi vertiginosi da due migliori attacchi della serie. Stellare Jerome Dyson (30p e 6/10 dalla lunga) che attraversa un momento magico così come Logan (22p e 4/8 dalla lunga) decisivo nel finale. Cremona, con i suoi 16 punti, dimostra di essere un ottimo collettivo e di meritare ampiamente il settimo posto e l’accesso alle Final Eight di Coppa Italia (Desio 20-22 febbraio) grazie a un’ amalgama perfetta di un roster competitivo e ben allenato dal sempreverde Cesare Pancotto. Vittoria pesante quella di ReggioEmilia al PalaPentassuglia di Brindisi (56-79) frutto di un primo quarto pirotecnico (9-28) in cui gli uomini di Menetti hanno annichilito le velleità di un’Enel a corrente alternata che accusa momenti di preoccupante blackout quando la posta si fa dura. Cinque uomini in doppia cifra per gli emiliani con un Diener (15p) in netto recupero e un Polonara (15p e ¾ dalla lunga) abile a sfruttare gli scarichi e a punire dall’arco come il Galanda dei tempi d’oro, mentre sul versante infortunati si spera di recuperare Kaukenas per fine gennaio e Lavrinovic per i primi di marzo. Brindisi tira male dal campo e ha le idee annebbiate nel primo quarto che di fatto ha compromesso la partita, Pullen (12p) in regia è discreto, ma niente di più, Tuner (2p) e Mays (4p) vanno a sprazzi e raramente indovinano due partite di fila così l’unica certezza per coach Piero Bucchi è James Delroy (11p) che da solo non può reggere il peso offensivo quando di fronte si hanno formazioni ben oliate e ampie in ogni reparto. Torna al successo la Granarolo Bologna che supera in scioltezza la matricola terribile Trento (88-78) che resta sesta a quota 18, dopo due quarti in parità l’allungo decisivo dei felsinei è firmato nel terzo quarto dall ’incontenibile Jeremy Hazell (30p e 5/8 dalla lunga) e consolidato da un super ultimo quarto di Allan Ray (24p e 11/12 dalla lunetta). Trento ha subito l’onda d’urto provando a rimanere attaccato al match grazie al suo gioco organizzato, distribuendo il peso offensivo tra le mani di Tony Mitchell (20p) e quelle del trio delle meraviglie italiano Spanghero-Baldi-Pascolo, ma non riuscendo più di tanto a ribaltare le sorti di una gara che stavolta la Granarolo ha voluto vincere davvero.
Brutto passo falso interno per la Sidigas Avellino travolta in casa da una sempre più imprevedibile Varese (67-91) in un match a senso unico in cui la Pozzecco band ha chiuso e riaperto il match a proprio piacimento infierendo senza pietà nel secondo tempo grazie al duo Rautins (21 e 6/7 dalla lunga) Robinson (18p) enigmi irrisolti per una Sidigas troppo brutta per essere vera, con l’ex Banks (18p) ultimo baluardo contro un avversario nettamente più in palla. Avellino resta a quota 14, ma si consola con l’ottavo e ultimo posto utile per le Final Eight mentre nel derby delle delusioni di quest’anno l’Acea Roma sbanca il più volte violato Pianella di Cantù (60-70) raggiungendola tristemente a quota 12 la Vitasnella in un match brutto e giocato male da entrambi. Ha vinto chi ha giocato meno peggio con gli uomini di coach Sacripanti in balia di se stessi e fischiati da un pubblico dal palato fine e poco abituato a scenari del genere, mentre i capitolini gongolano col miglior Gibson (19p) stagionale e l’usato garantito Bobby Jones (14p) anche se l’esclusione dalle Final Eight per entrambi è a dir poco una cocente delusione.
Per chiudere fa notizia la prima vittoria di Caserta che supera al PalaMaggiò una Consulinvest Pesaro (80-73) troppo molle e altrettanto seriamente candidata alla retrocessione. Caserta ha allungato all’intervallo grazie alla verve realizzativa di Capin (19p) e Vitali (16p) mentre Pesaro ha sparacchiato senza costrutto con pessime percentuali e il solo Ross (21) veramente in partita nei quaranta minuti. Nel prossimo, il primo di ritorno, Milano ospita Cremona, Reggio Emilia e Venezia attendono rispettivamente Trento e Avellino mentre Sassari è attesa a Casalecchio dalla Granarolo Bologna.