Dopo Parigi massima allerta terrorismo anche a Roma
Massima allerta terrorismo a Roma dopo gli attentati di Parigi. Il Vaticano sembrerebbe infatti essere il prossimo obiettivo dei terroristi dell’Isis secondo un rapporto di Cia e Mossad, i servizi segreti Usa e israeliani.
Tra le misure antiterrorismo si è deciso di chiudere al traffico il ghetto ebraico, rendendo il Portico d’Ottavia pedonale a partire da oggi. Una decisione presa dal prefetto Giuseppe Pecoraro a tutela della comunità ebraica all’indomani dell’assalto al supermercato kosher di Parigi. Decisione che è stata accolta con favore dal presidente della comunità ebraica Riccardo Pacifici che ha commentato: “I fatti di queste ore non fanno che rafforzare questa necessità non soltanto per la godibilità degli spazi ma anche per la sicurezza”. L’idea di pedonalizzare l’area del ghetto era infatti già nata sulla scia della chiusura al traffico del Tridente, ma dopo i fatti di Parigi si rende ancora più necessaria. Anche se l’intelligence capitolina dice che non c’è nessun allarme specifico e nessun segnale concreto di un attacco alla Comunità ebraica l’allerta terrorismo resta comunque molto alta.
Ovviamente tra gli obiettivi più sensibili della città c’è il Vaticano. Già durante l’Angelus del Papa sono state rafforzate le misure di sicurezza ed è aumentato il numero di carabinieri e poliziotti messi in campo. Presidiato anche tutto Borgo Pio e l’imbocco di Via della Conciliazione. Il Papa resta infatti uno degli obiettivi dei terroristi anche secondo la televisione israeliana che ieri ha dato in esclusiva la notizia che “il Vaticano sarebbe il prossimo obiettivo”.
Ma il livello di allerta è alto anche negli aeroporti di Fiumicino e Ciampino, nelle stazioni Termini e Tiburtina, nelle ambasciate, nei ministeri, nelle redazioni dei giornali e nelle scuole, in primis la scuola ebraica che comprende i cicli dalle elementari al liceo per un totale di circa mille studenti. Il ministro dell’interno Angelino Alfano minimizza però il pericolo terrorismo: “Dopo le notizie che indicano il Vaticano come prossimo obiettivo dell’Isis, abbiamo fatto ulteriori verifiche e a noi non risulta, anche se il Vaticano è stato più volte citato dall’autoproclamato Califfo dell’Isis e sono apparse immagini con la bandiera nera sul Cupolone”.