Nuovi tornelli anti furbetti: si timbra anche in uscita
È iniziato tutto lunedì 1 dicembre alla stazione Conca d’Oro della metro B, dove, in via sperimentale, è stato attivato un nuovo sistema di controllo dei biglietti. Gli utenti, infatti, hanno timbrato il ticket non solo all’ingresso, come di consueto (non per tutti), ma anche in uscita. Una novità che ha permesso di individuare più facilmente quei passeggeri furbetti senza titolo di viaggio. Entro fine mese sarà obbligatorio timbrare i biglietti in uscita in tutte le stazioni della metro B1: dopo l’esperimento più o meno riuscito di Conca d’Oro, Atac ha dato il via libera anche per le fermate di S.Agnese/Annibaliano e Libia. Tra due mesi poi, quando sarà aperta anche la stazione Jonio, il progetto sarà esteso a tutta la linea.
Ma i buoni propositi di Atac per l’anno nuovo non finiscono qui. L’azienda sta studiando la possibilità di aggiornare i software dei tornelli nelle altre due linee, soprattutto in quelle periferiche, dove si sa, i controlli sono sempre minori. Nel giro di un anno e mezzo, dunque, Roma potrebbe avere le metropolitane come quelle delle grandi capitali europee, dove si entra timbrando il biglietto e si esce ripetendo la stessa azione. A Parigi il problema degli ingressi abusivi era drammatico come a Roma, la situazione oggi è drasticamente cambiata proprio grazie al doppio tornello che impedisce ai furbetti di entrare senza titolo di viaggio e farla franca.
Ma com’è andata in realtà la sperimentazione a Conca d’Oro? A quanto ne sappiamo non proprio al massimo delle aspettative. Ci sono stati problemi con le tessere di abbonamento che i lettori elettronici hanno avuto difficoltà ad accettare, come spesso succede in tutte le stazioni. Inoltre, nel pomeriggio, quando la massa di persone in entrata è aumentata, gli addetti Atac non sono riusciti a gestire in maniera ordinata le timbrature in uscita dei titoli di viaggio, ed i cancelli, almeno stando alle testimonianze dei primi giorni di sperimentazione, sono stati aperti in barba al nuovo sistema di controllo.
Tra luci ed ombre gli utenti della metropolitana romana sono contenti del nuovo sistema. Abituati a vedere nomadi ed altri loschi figuri che riescono a entrare nella strada ferrata sotterranea senza biglietto o abbonamento, vedono in questo nuovo sistema un metodo per smascherare i cosiddetti “portoghesi“. Far pagare tutti per stare meglio e beneficiare di un servizio migliore, questo il concetto ricorrente fra i viaggiatori.
Atac ha registrato una media tra il 5% e l’8% di passeggeri senza titolo di viaggio durante la sperimentazione di Conca d’Oro: persone che hanno tentato il passaggio non munite del ticket o non valido in uscita. Motivo che ha spinto l’azienda stessa a proseguire su questa strada: aumentare i controlli con le infrastrutture, installare più telecamere, insistere sulla tecnologia, dove possibile mettere i tornelli da stadio che impediscono il sistema del passaggio di più persone (il famoso trenino), e in alcune stazioni inserire le “palette anti-scavalco”: le prime, secondo indiscrezioni, saranno posizionate sicuramente a Flaminio e sulla linea Roma-Viterbo. Insomma, Atac si sta armando per scendere in guerra contro chi finora ha reputato legittimo servirsi dei mezzi di trasporto in maniera del tutto gratuita.
Quest’anno, inoltre, porterà diverse novità anche sugli autobus. La prima è quella dei manager controllori. Un piano già annunciato e che a breve dovrebbe entrare nel vivo. Da novembre infatti, sarebbero iniziati dei corsi per abilitare i vertici dell’azienda ad elevare multe sui mezzi. I dirigenti, anche se fuori servizio, potranno chiedere i ticket a chi sta viaggiando e, in caso di assenza di titolo, potranno a quel punto esigere i documenti del viaggiatore, necessari ai fini della sanzione. Non saranno obbligati a farlo, questo sia ben chiaro, ma saranno messi in condizione di farlo. Sono circa 100 gli amministrativi che dagli uffici sono già stati spostati su strada a presidio delle linee più utilizzate.
In più, si sta studiando un nuovo sistema per cui il passeggero potrà salire soltanto davanti e scendere in mezzo, con le porte posteriori bloccate in caso di tentativi di fuga. In questo modo, il pagamento del ticket sarebbe assicurato. E se poi l’autobus è stracolmo, come di consueto, ed il povero passeggero non riesce a raggiungere la porta abilitata all’uscita? Affar suo… Atac/Ponzio Pilato sembrerebbe lavarsene le mani!
E’ universalmente condivisibile il principio secondo cui eliminare l’evasione tariffaria dai mezzi pubblici non è solo un problema economico, ma soprattutto un problema culturale ed etico che va fronteggiato con determinazione. Se la giornata del cittadino romano partisse in mezzo al noto delirio di abusivismo e prepotenza tutto il resto se ne andrebbe di conseguenza a scatafascio. Se invece partisse nel rispetto dei beni comuni, nell’osservazione delle regole di civiltà e nella repressione di fuorilegge e prepotenti tutto, o quasi, sarebbe davvero diverso. Un augurio? Sicuramente una speranza.