Refugee ScArt, monumenti di plastica a Villa Borghese
E’ una piccola Roma in miniatura, quella ricostruita da 15 rifugiati politici all’ interno del Museo Carlo Bilotti di Villa Borghese. Una ‘nuova’ Roma dai colori sgargianti, che sensibilizza alle tematiche, mai così attuali, di immigrazione ed ecologia, ed invita i visitatori ad un’ inedita passeggiata tra monumenti e piazze dai colori arcobaleno. Il progetto REFUGEE ScART- L’arte dei Rifugiati giunge al suo terzo compleanno tagliando il traguardo delle dieci tonnellate di plastica riciclate, tra l’ entusiasmo dei suoi artisti e una raccolta fondi a favore di Emergency in progressivo aumento. Gli scultori “d’eccezione”, arrivati tutti e 15 dall’ africa sub-sahariana, rileggono attraverso la lente estetica della caleidoscopica cultura africana, la classicità dei monumenti italiani, trasformando materiali di scarto raccolti per le strade capitoline in pezzi d’arte funzionale colorata ed allegra.
Dall’intreccio dei fili di plastica colorati arancioni e rossi rinasce una stilizzata Piazza di Spagna, mentre poco più in là il travertino del Colosseo si accende di una ragnatela azzurra e blu, per un risultato stravagante che taccia con un colpo di colore demagogie e retorica sull’ immigrazione, che imperversano sempre più accesi da qualche mese a questa parte. La “plasticaccia” rinasce nella forma di antichi monumenti, ma anche di piccoli utili oggetti quotidiani come borse, cornici, portafogli, regali ideali per il Natale alle porte. Un’iniziativa esemplare che mette di nuovo l’arte al servizio del sociale, come quando 14 anni fa su Via Cristoforo Colombo si innalzava per sei mesi un’ indimenticabile Basilica di San Pietro interamente costruita con lattine di coca cola, quella volta opera di volontari AVIS, e manifesto storico della grande campagna nelle scuole per sensibilizzare i ragazzi alla donazione del sangue.