Lo “stadio della Roma” non sarà la casa dei Romanisti
L’associazione “Italia Nostra – Roma” ha espresso il proprio parere sulla dibattuta questione dello Stadio dell’A.S. Roma, dichiarando – a seguito della relazione dell’assessore Caudo sulla proposta di costruzione nella zona di Tor di Valle – quanto l’iter previsto per ottenere il voto positivo sull’Interesse Pubblico dell’opera appaia inaccettabile.
L’evidente spaccatura sul tema, all’interno della maggioranza, renderebbe, infatti, gli elementi problematici sempre più evidenti.
La Vice Presidente, Vanna Mannucci, intervenuta in data odierna ai microfoni di “Te la do io Tokyo”, la celebre trasmissione sportiva in onda sui 101.5 FM di Centro Suono Sport, ha approfondito i punti critici e gli aspetti ancora poco chiari del progetto Stadio a Tor di Valle, proponendo, inoltre, una ipotesi alternativa.
“Non siamo contrari al progetto dello stadio in sé – ha dichiarato – anzi, ben vangano gli stadi di proprietà; ma bisogna avere l’accortezza di scegliere il luogo adatto. Tor di Valle ha delle grosse criticità”.
Innanzitutto, il rischio idrogeologico al quale – sempre secondo Italia Nostra – l’area è soggetta già allo stato attuale a causa delle esondazioni del Fosso di Vallerano, per la cui messa in sicurezza non si precisa né l’effettivo costo, né la competenza a sostenere tale spesa.
“Non badiamo mai alla sicurezza del nostro assetto idrogeologico – rincara la Vice Presidente – ma la gente ci rimette la vita e denaro. Si può provare a trovare un altro luogo: perché non costruire lo Stadio a Tor Vergata, che doveva essere la Cittadella dello Sport?“
“L’aver continuato a sostenere che non occorra una variante di Piano regolatore per i nuovi 900.000 metri cubi dovuti alla Società proponente per le Opere Pubbliche è un’altra decisione che dovrebbe convincere i consiglieri comunali sia di opposizione che di maggioranza a negare con il loro voto l’interesse pubblico”. E “la Pubblica Utilità – chiarisce Mannucci – deve essere al di sopra del mero interesse economico: noi siamo Cittadini”.
“E’ grave e ben poco trasparente – aveva già sostenuto I.N. nei giorni scorsi – non volere nemmeno accennare al problema che l’area non sia ancora nella disponibilità del proponente l’opera”.
“C’è un Curatore Fallimentare – spiega Vanna Mannucci – l’area non è più di Papalia ma non è ancora di Parnasi. Questi sono dati che Roma Capitale deve osservare con interesse”.
In relazione alla questione della mobilità e delle opere pubbliche, ha invece precisato: “Oltre all’allungamento della B1, della tratta Eur Magliana Tor di Valle e dell’adeguamento dell’Ostiense, si prevede la costruzione di un ponte sul Tevere. Ma da dove si innesti questo ponte, dal lato della zona Magliana, non è chiaro”.
“E non sarà la casa dei Romanisti – ha aggiunto quasi a sorpresa Vanna Mannucci sul finale – perché la Società avrà sede a Milano”.