Teatro Evento: le nostre Fiabe di Natale
Il Natale è alle porte per tutti, specialmente per i bambini. A questo momento particolare dell’anno, Centrale Preneste Teatro dedica lo spettacolo Fiabe di Natale, in scena domenica 21 dicembre, tre piccole storie della Compagnia Teatro Evento di Modena, da sempre attiva nel teatro ragazzi come nel teatro per tutti. Ci sono Babbo Natale e un umile calzolaio, ma anche animali parlanti e gnomi magici. C’è insomma tutta la magia del Natale a teatro, nella sua accezione più sincera. La racconta il regista dello spettacolo Sergio Galassi.
Fiabe di Natale è uno spettacolo che porta in scena tre favole a tema natalizio. Babbo Natale e Hansel e Gretel sono personaggi conosciuti, ma dove avete preso ispirazione per le trame? Sono originali?
La prima fiaba, Babbo Natale e l’oca canterina, l’abbiamo presa da un vecchio almanacco; non se ne conosce l’autore. Hansel e Gretel sotto la neve è un nostro personale adattamento della fiaba dei fratelli Grimm in chiave invernale e natalizia. Ad esempio le briciole che Hansel sparge nel bosco non vengono mangiate dagli uccellini ma vengono ricoperte dalla neve e il ritorno a casa dei dei due bambini avviene proprio nel giorno di Natale. I doni del popolo piccino, è ispirato ad una fiaba ‘corta’ dei Grimm, che abbiamo ampliato introducendo, accanto ai due gnomi che costruiscono di nascosto le scarpe per il calzolaio e sua moglie, personaggi inediti e divertenti, come il servitore del gran Visir e la damigella di una principessa della Cina.
In scena i personaggi dialogano con una serie di pupazzi realizzati all’interno dei vostri laboratori. Come si costruisce il dialogo fra attori e burattini durante la rappresentazione?
Pupazzi e burattini vengono animati a vista (Hansel e Gretel) e non (l’oca canterina, gli gnomi). I bambini- burattini Hansel e Gretel si rivolgono ad una strega/attrice; Il calzolaio e sua moglie, attori, incontrano due gnomi/burattini. Anche il servitore e la damigella sono attori; in sostanza, le tecniche e le commistioni sono molto varie.
La compagnia Teatro Evento ha prodotto in questi anni più di sessante spettacoli, rappresentati in tutta Italia. Che ruolo hanno le Fiabe di Natale in questa vastissima produzione artistica?
La terza storia di Fiabe di Natale, I doni del popolo piccino, esordì come spettacolo completo (Gli gnomi di Natale) nel 1997 e da allora fu portato in scena per oltre 300 repliche. Due degli attuali attori, Cristina Bartolini e Tzveteiina Tzvetkova, erano già i protagonisti di quel primo spettacolo.
Teatro Evento ha operato all’interno di moltissime realtà, come si legge nella vostra biografia. Si parla di carceri, comunità di recupero, centri per disabili, ex manicomi. Che differenza c’è tra portare il proprio lavoro sul palco di un teatro per ragazzi e in contesti così differenti? Cosa si può imparare?
Può sembrare più difficile e più impegnativo operare in ‘realtà difficili’ come quelle sopra richiamate, ma in realtà così non è, almeno per noi, perché la nostra idea è quella di un teatro che serve sempre e comunque all’educazione, alla comunicazione e ad un ideale di comunità aperta, sia essa una scuola materna o un carcere per adulti. In tal senso, si può dire che meglio s’impara il significato delle parole di Madre Coraggio nell’opera omonima di Brecht: “E’ un artista perché è un uomo” (o un bambino, aggiungiamo noi).