Postazioni “rotanti” per gli artisti di Piazza Navona
Piazza Navona, sicuramente la più elegante e gioiosa piazza romana, sorta sulle ceneri dello Stadio di Domiziano, utilizzata in antichità per gare atletiche e competizioni di vario tipo, oggi è diventata un punto di ritrovo per romani e turisti che si trattengono nei molti caffè all’aperto che la circondano. Ma, a differenza di molti altri luoghi simili, il redditizio business “accalappiaturisti” ha mantenuto una certa spontaneità popolare propria di quella tradizione che ha assegnato a piazza Navona il ruolo di spazio per feste e giochi. Non a caso proprio qui, dall’inizio di Dicembre fino all’Epifania, si organizza la storica fiera dedicata al Natale.
La piazza ospita ogni giorno artisti di strada, pittori e ritrattisti che in pochi minuti riescono a catturare i tratti più caratteristici del modello, e proprio questi artisti, qualche giorno fa (martedì 18 novembre), hanno inscenano un flash mob di protesta. I pittori di Piazza Navona già da tempo, forse troppo, protestano per il mancato rinnovo delle concessioni, spinoso problema che ha portato alla nascita di una sorta di terra di nessuno, in cui ognuno si finge ritrattista o caricaturista e prende posto nella piazza con i suoi scarabocchi cercando di arraffare qualche spiccio, proprio come chi ne avrebbe il diritto. Questi artisti hanno dovuto aspettare dieci anni per avere un bando di concorso, giunto nel maggio scorso, in cui la commissione Commercio di Roma Capitale ha stabilito di procedere alla ricognizione delle postazioni esistenti insieme al I Municipio.
Si è stabilito infatti che saranno solamente 25 le postazioni disponibili nel “salotto” di piazza Navona, inoltre, verrà istituito un Albo per categorie che dovrà rispondere a un particolare livello di professionalità e una commissione tecnica. Per accedere alle postazioni gli artisti dovranno sostenere una prova che sarà giudicata dalla commissione tecnica e chi supera la “selezione” riceverà un tesserino di riconoscimento nominativo con tanto di foto per agevolare i perpetui controlli dei vigili urbani. I fortunati (o raccomandati, se vogliamo attenerci all’italica tradizione antimeritocratica!) che vinceranno questo bando, usufruiranno della concessione per 5 anni, invece che per i due attuali. Ci saranno però anche delle sanzioni: non si potranno più vendere stampe, ma le opere dovranno essere o fatte al momento o firmate dall’autore, il quale dovrà essere tassativamente presente all’interno della postazione.
Questa impietosa riduzione da 60 postazioni a 25 non è andata giù agli interessati e li ha fatti radunare tutti in Campidoglio armati di cartelloni per protestare e chiedere all’amministrazione dialogo e rispetto. Uno dei pittori, prendendo spunto dai celebri tagli delle tele del Fontana, ha infilato la testa dentro il dipinto, ed ha spiegato: “Con un profondo senso di disgusto e di nausea per una amministrazione che da nove anni ci ha abbandonato, applico il concetto di azione e di distruzione e da Fontana prendo il gesto: il taglio famoso.”
E tante sono state le scritte esibite sui loro cartelli: “Una storica comunità alla fame per la vostra incapacità” “Sogno del sindaco: buttarci dalla rupe tarpea” “No alla cacciata dei pittori da piazza Navona”, “Veltron incepit, Alemannus perseveravit, Marinus ad finem adduxit“, “Noi siamo una risorsa non un cancro da estirpare”…
In seguito alla protesta, appena il giorno dopo l’esibizione degli impietosi cartelli, sbucano delle novità in commissione capitolina Cultura, proprio durante il primo esame del Regolamento in materia pittori di strada, dopo il varo in commissione Commercio. Orlando Corsetti (Pd), presidente di quest’ultima, dichiara: “Sono previste 25 postazioni a piazza Navona, e la possibilità per i Municipi di individuare ulteriori postazioni in altre storiche piazze”. Per fare un esempio, ipotizza Corsetti, “piazza del Popolo e piazza San Silvestro, sempre nel rispetto del decoro”. Dunque c’è stato un blando tentativo di salvare il salvabile promettendo la creazione di altre postazioni di lavoro sempre in zone centrali e frequentate da turisti.
Ma questa impietosa riduzione da 60 a 25 posti nella zona di piazza Navona, come ha fatto notare il consigliere Franco Marino (LcM), “rischia di generare disagi a chi in questi anni ha lavorato in piazza e resterebbe fuori dalla graduatoria”. E per far fronte a questo disagio si è ipotizzato di raddoppiare il numero dei lavoratori tramite una “rotazione” part time di quelle 25 postazioni già previste. Insomma, il morale della favola è sempre lo stesso, di questi tempi il part time e la flessibilità sono ovunque, anche dove meno ce l’aspettiamo: sulla tela di un pittore.
Twitter: @Claudia78P