Caso Pantani: la pallina di pane e coca che non c’era…

A dieci anni dalla tragica morte di Marco Pantani, è arrivato l’ ennesimo colpo di scena che accresce l’ ipotesi di una scena del crimine contaminata e manipolata ad arte per mascherare la verità. La mollica di pane e cocaina vicino al cadavere comparsa nelle foto, non c’era al momento del ritrovamento del corpo. E quei rumori agghiaccianti durante il video…

La Famiglia Pantani non è sola. Grazie alla costanza dei familiari del Pirata e dell’ Avv. De Rensis nella continua ricerca della verità, ormai sarebbero circa cinquanta le incongruenze tra la ricostruzione ufficiale del decesso e ciò che potrebbe essere realmente accaduto. L’ ultimo elemento che potrebbe costituire una svolta nelle indagini, è emerso grazie alla testimonianza degli infermieri del 118 che per primi sono intervenuti per l’ ispezione del corpo senza vita di Marco Pantani. Nelle prime indagini ufficiali della polizia, è stato fotografato il cadavere del ciclista romagnolo vicino al quale compare una pallina fatta di mollica di pane e cocaina, che secondo la ricostruzione ufficiale sarebbe stata rigurgitata da Pantani nel suo stesso sangue. A dieci anni dalla tragica morte, i due infermieri – intervenuti prima della polizia – testimoniano con assoluta certezza che quella pallina non c’era e non era vicino al corpo di Pantani al momento del loro intervento. I due testimoni, analizzarono il corpo con attenzione per oltre 40 minuti, senza riscontrare la presenza di quella mollica. Chi è stato a posizionarla li? 

C’è da sottolineare, inoltre, che i due infermieri sono stati ascoltati soltanto grazie alla ricerca e all’ insistenza della famiglia Pantani e dell’ Avvocato De Rensis. La condizione della pallina , inoltre , accresce i dubbi sulla ricostruzione ufficiale. La noce di pane e cocaina fotografata nella pozza di sangue, ha un colore bianco candido per nulla contaminato dal sangue stesso. In più, la posizione della pallina non è affatto compatibile con la posizione del corpo, perchè le striature di sangue sul pavimento suggeriscono in modo evidente che il corpo sia stato trascinato, mentre la pallina sembra a tutti gli effetti posata con delicatezza.

Queste sono solo le ultime, sconcertanti, incongruenze che sono emerse grazie all’ accuratezza di De Rensis , diffuse principalmente dal giornalista di sport mediaset Davide Dezan , il quale da anni si occupa del caso Pantani nel tentativo di restituire dignità e giustizia al Pirata e alla sua famiglia. Il video sulle indagini della polizia , infatti , racconta una storia sempre più agghiacciante con il passare del tempo. Un filmato che , innanzitutto, è stato interrotto più volte invece di essere continuo come da prassi (51 minuti di riprese su quasi tre ore di indagini). Sulla scena , si vedono perfettamente i cinque investigatori senza indumenti di protezione, che toccano oggetti e si muovono senza l’ accortezza richiesta da uno scenario così complesso e potenzialmente pieno di indizi da non contaminare. Al piano di sopra, si scorge una bottiglia sporca di polvere bianca, un dettaglio fondamentale che non è stato mai periziato. Proprio in quei frangenti, un rumore frastornante si sente dal piano di sotto: si distingue chiaramente il rumore delle posate che cadono, accompagnate da qualche altro oggetto più pesante. Sensazione confermata dalle immagini ufficiali, dalle quali si vedono benissimo delle posate sul pavimento, un tavolo ribaltato, e delle sedie ferme come se il tavolo fosse stato ancora in piedi. Un rumore che fa venire i brividi, se si accosta ad una scena con delle indagini in corso che dovrebbe restare immacolata. Ma stavolta Pantani non è solo. La Famiglia Pantani non si arrenderà, gli elementi raccolti dall’ Avv. De Rensis sono sempre di più e se questo non basterà a restituirci il Pirata, sarà più che sufficiente per riportare in vita un’ altra cosa che con la morte di Pantani , con tutta probabilità , ci è stata portata via : la verità.

Twitter: Dr_Lexus08