Piccoli passi verso Francia 2016

L’Italia viene dominata nel gioco dalla Croazia, ma strappa un pareggio e mantiene alte possibilità di qualificazione. Partita sospesa 10′ a causa del lancio di fumogeni dagli ospiti. Gli infortuni mettono i club contro le nazionali, grossa paura per Mertens a Bruxelles. Le motivazioni dietro questa formula assurda.

Riusciranno i nostri eroi a qualificarsi ad Euro 2016? L’impresa non è titanica. Platini ha rinunciato ad affrontare Blatter per la presidenza della FIFA, ma utilizza gli stessi metodi. A fini elettorali ha portato a 24 il numero delle partecipanti, svuotando di significato le eliminatorie. Prima della caduta del Muro avevamo circa 35 federazioni, ora ce ne sono più di 50, ultimamente si è aggiunta Gibilterra (a quando la Città del Vaticano?) con livello tecnico conseguente. Il capo dell’Europa calcistica ha anche venduto i diritti televisivi, così possiamo vedere tante partite, sempre che si abbia voglia. Del resto il calcio moderno è quello delle qualificazioni sudamericane al mondiale del mega-girone da 18 partite, quando negli anni ’80 le stesse squadre ne giocavano in tutto 4, inutile stupirsi.
A prescindere da quanto avvenuto ieri a Milano, l’Italia ce la farà. Passeranno le due migliori di ogni girone e 5 terze su 9. Le avversarie sono la Bulgaria, incapace di battere Malta in casa e la Norvegia, regolata a domicilio. La stessa Croazia fu scherzata dal Messico al mondiale.

La partita di San Siro ha vissuto i suoi episodi decisivi in avvio, prima il gol da fuori area di Candreva, liberato al tiro da una sponda di Zaza, poi l’errore di Buffon sulla conclusione di Peresic. La Croazia ha dato lezione di palleggio, malgrado la rinuncia forzata a Modric al 26°. Ha tenuto il pallino ma punto poco, Mandzukic si è visto solo allo scadere, quando vinto un contrasto aereo sull’ancora incerto Buffon ha consentito ad Olic di toccare di testa verso la porta, ma Ranocchia è riuscito a spazzare. Croati padroni anche della ripresa, ma il loro possesso non ha portato occasioni, Italia spettatrice e capace di creare pericoli solo all’ingresso di ElShaarawi. Poi i tifosi stranieri hanno pensato di avviare uno spettacolo pirotecnico, lanci di fumogeni e petardi, partita sospesa 10′. Al ritorno in campo l’ultima emozione: Peresic ha salvato l’Italia strozzando troppo il suo diagonale.
Restano le difficoltà di gioco azzurre, da qui in avanti sarà difficile rinunciare a Verratti, ieri avrebbe dovuto impostare DeRossi (giunto alla 100a presenza) ma Daniele non ne ha i mezzi, si abbassava troppo venendo sovrastato da Rakitic. Sembra non esserci una punta decente, sono misteriosi i meriti di Zaza, Pellè è giunto qui a 29 anni dopo lunga gavetta, si aspetta ancora Balotelli, il miglior attaccante del campionato è sempre DiNatale.

Diamo tempo al mister, ha molti meriti. Anzitutto è un miracolo della tricologia. Poi è molto migliorato: agli inizi della carriera, a Bari e Siena, era un distratto, non si accorgeva che decine di suoi giocatori scommettevano sotto il suo ciuffo. E’ passato da ciò ad un’apprezzata capacità di controllo di tutto quello che accadeva nell’universo Juventus. Ha dato uno spirito ed un’identità, se non un gioco ed ha vinto. Non è facile, altri prima di lui ci hanno sbattuto la testa, il suo predecessore è riuscito a firmare un contratto col suo attuale club ancor prima che si concludesse la manifestazione dalla quale era stato eliminato, un vero signore.

Sabato tornano i campionati, per la felicità dei tifosi e si farà la conta degli infortuni causati dalle nazionali. Paura per il Napoli, che aveva perso Insigne ed ha corso il rischio di non avere più nemmeno Mertens. L’ala belga è stato infatti vittima di un violento scontro ieri con il gallese Williams, è rimasto incosciente a terra per alcuni minuti, gli è stato applicato un collare ed è uscito in barella. Niente di rotto, ma un forte trauma cranico.
Paradossale situazione della difesa della Roma. Yanga Mbiwa era stato convocato con la Francia perchè aveva giocato molto a causa degli infortuni di Astori ed i problemi di Castan. Contro l’Albania si è fatto male pure lui. Di Modric si è detto, la Fiorentina ha perso Pasqual, anche se Montella non lo stava facendo giocare. Insomma, i club pagano gli stipendi, non riescono ad effettuare allenamenti decenti ed al rientro della pausa si ritrovano giocatori in meno.
Lo ricordo ancora, dalle eliminatorie ne passeranno 23, che senso ha?

Trauma cranico per Mertens