Levi: slalom con sorpresa
Lo scorso fine settimana a Levi, ridente località finlandese sita all’interno del circolo polare artico, si è disputato il primo slalom della stagione di Coppa del Mondo di sci alpino. Tradizionalmente le condizioni ambientali e della neve hanno sempre influenzato il risultato che di solito vede un buon numero di atleti nordici piazzarsi bene. Ebbene anche quest’anno è andata così con risultati finali che hanno praticamente “sovvertito” le impressioni ricevute dall’esordio stagionale di Soelden. Dopo la gara sul Rettenback eravamo rimasti impressionati dalla prestazione in gigante di Hirscher come quella della Shiffrin al femminile: i numeri uno dello slalom fanno un exploit notevole in gigante e lasciano pensare che tra i pali stretti quest’anno non ci sia storia. Invece no: Marcel Hirscher nella nuova veste di “omino Michelen” con dieci chili di muscoli in più di quelli che aveva otto mesi fa cede il passo a Kristoffersen e finisce secondo. Al femminile peggio va alla statunitense che dopo due manche opache si piazza undicesima, mentre torna alla vittoria e con una prestazione davvero convincente la slovena Tina Maze.
Nella gara Femminile che si è tenuta sabato vittoria della Maze che è sembrata un’altra rispetto a quella apatica vista a Soelden finita nelle retrovie e con un distacco enorme dalle migliori. Tina si è ritrovata in testa dopo la prima manche e non ha mollato la presa. Speriamo che invece di meditare abbandoni dell’attività con successivi improbabili rientri, l’ormai trentunenne slovena getti la sua candidatura per la conquista della sfera di cristallo anche perchè qua tutti fanno i conti senza l’oste, che pare potrebbe tornare a gareggiare sulle nevi di casa: uno spettro aleggia sul circuito di coppa ed è quello di Lindsey Vonn. Come sempre sulla pista di Levi bisogna pagare un tributo alle svedesi che quì vanno sempre forte ma meno del solito e piazzano la Hansdotter al secondo posto e Pietilae-Holmner al quarto. Il terzo posto se lo aggiudica l’austriaca Katrin Zettel al suo quarantaseiesimo podio in carriera. Ottima la prova della norvegese Nina Loeseth che col quinto tempo ottiene uno dei suoi migliori piazzamenti. Alle sue spalle la Gagnon, la Strachova e la Gisin junior.
Come detto la statunitense Shiffrin si piazza undicesima molto probabilmente a causa del fatto che è arrivata dal nordamerica un paio di giorni prima della gara. Infatti in base ad una strana teoria elaborata dai tecnici americani non dare il minimo di tempo ad una persona per abituarsi al differente fuso orario sia il modo migliore per farla abituare al nuovo fuso orario. In attesa che portando alle estreme conseguenza questo ragionamento la catapultino, sci ai piedi, al cancelletto di partenza direttamente da un’aereo proveniente da New York, la fuoriclasse americana è sembrata spenta in entrambe le manche e così senza errori evidenti si ritrova nelle retrovie. Per il resto rimane lei la più forte e lo dimostrerà a breve. Per quanto riguarda le italiane una prova tutto sommato buona soprattutto per la Moelgg tornata competitiva nonostante i perenni acciacchi: per lei un dodicesimo tempo, buono per migliorare il pettorale di partenza. Sarah Pardeller finisce quindicesima andando per la seconda volta in carriera a punti nel massimo circuito. Ventesima si piazza Chiara Costazza. Irene Curtoni e la Brignone non si qualificano per la seconda manche. Strana la decisione di non portare tutte le atlete ma di limitare il contingente a cinque: per risparmiare? Se dobbiamo esprimere un giudizio sulla prima tra i pali snodati rileviamo che i risultati ottenuti con le nostre atlete mature non sono un granchè. Aspettiamo fiduciosi.
Nella gara maschile di ieri ovviamente le cose sono andate diversamente per i colori azzurri con Thaler che ha lottato per il podio fino alla fine e si è piazzato quinto, Razzoli e Deville in dodicesima e tredicesima posizione, Tonetti diciassettesimo e Gross ventunesimo. Ronci e Nani non si qualificano per la seconda manche. Gli azzurri sono potenzialmente la squadra più forte in media in slalom ma è da un po’ che mancano gli acuti che sono quelli che servono se si vuol vincere. Effettivamente nelle ultime stagioni sembra che il divario tra gli azzurri e gli sciatori i più competitivi tra i pali stretti si sia ampliato. Mentre coi nostri atleti (comunque di primissimo piano) ci arrabattiamo per qualche piazzamento i norvegesi si godono Kristoffersen, già bronzo alle olimpiadi, che ad appena venti anni conquista la sua seconda vittoria nonchè sesto podio in carriera (sarà lui l’anti Hirscher per i prossimi anni) e Solevaag diciannovennne che si piazza quarto. L’austriaco dal canto suo finisce secondo a pochi centesimi dalla testa della gara ma impartendo un severo distacco al tedesco Neureuther che si è piazzato terzo: insomma Hirscher e Kristoffersen nettamente migliori degli altri ma vicini tra loro. Ancora una volta verrebbe da pensare che per l’austriaco conquistare la coppa generale per il quarto anno consecutivo sia una cosa probabile visto soprattutto l’infortunio di Svindal.
Il prossimo fine settimana non ci saranno gare visto che tutti traslocheranno in nordamerica. Con l’ultimo fine settimana di novembre si entrerà nel vivo della stagione: sabato 29 e domenica 30 gli uomini saranno a Lake Louise, in Canada, per una discesa ed un super G, le donne ad Aspen negli Stati Uniti per un gigante ed uno slalom.