NBA: Houston e Memphis scattano dai blocchi

Iniziata da una settimana la stagione NBA. LeBron è tornato a casa, i suoi Cavs sono ancora un cantiere, mentre Miami sembra non patire contraccolpi. Ad Ovest vanno forte Houston, Memphis e Golden State, i Lakers sono prigionieri di Bryant. Grandi infortuni, importanti rientri, un torneo ancora difficile da decifrare.

E’ stata un’estate segnata dalla decisione di LeBron James: il miglior giocatore del mondo ha lasciato South Beach dopo quattro anni, due anelli e due finali perse ed è tornato a Cleveland, che aveva lasciato nel 2010 portandosi dietro una lunga scia di polemiche.
Ora i suoi vecchi tifosi lo hanno perdonato e con l’acquisizione di Kevin Love da Minnesota, oltre che con la conferma di Kyrie Irving, i Cavs hanno sconvolto gli equilibri ad Est, proponendosi fra i favoriti per il titolo. Finora hanno giocato due partite, sconfitta con i Knicks e vittoria all’overtime con i Bulls. La stagione regolare è lunga e c’è tutto il tempo per trovare l’alchimia.

A Chicago sperano che il ritorno di Derrick Rose sia definitivo. Il più giovane mvp della storia, tormentato dagli infortuni negli ultimi due anni, ha lanciato segnali confortanti contro Cleveland, ma si è dovuto fermare per un problema alla caviglia. Niente di grave, possibile il rientro con Orlando. Se il ginocchio terrà, i tori diranno la loro, avendo preso Pau Gasol e vantando una panchina assai profonda.
Per ora ad Est è in testa Miami con tre vittorie. Orfani di LeBron, gli Heat stanno avendo un contributo notevole da Bosh ed anche il fisico di Wade al momento regge.

Discreto l’avvio nella Grande Mela, ma registriamo l’ennesimo rinvio del rientro di Bargnani, alle prese coi problemi al bicipite femorale. Carmelo Anthony ha superato contro Charlotte i 20 mila punti NBA, mettendo anche il canestro della vittoria. A Brooklyn si è rivisto dopo 11 mesi Brook Lopez ed i suoi 18 punti, gli stessi di Alan Anderson in uscita dalla panchina, hanno permesso ai Nets di battere stanotte Oklahoma.
Gli infortuni mutano gli scenari, lo sanno i Thunder che giocheranno senza Durant e Westbrook per un altro mese e da dicembre saranno costretti ad un’affannosa rimonta ad Ovest.
Ancor peggio è andata ad Indiana, eliminata dal lotto delle favorite il 1 agosto, quando Paul George si è fratturato tibia e perone in una partita di preparazione al mondiale. 

Ad Ovest, invitti Houston, Memphis e Golden State.
I Rockets hanno sfruttato un calendario favorevole, ma un avvio 4-0 resta degno di nota. Stanotte Harden ne ha messi 35 a Filadelfia, mentre Ariza infilava triple e Howard catturava rimbalzi.
Stesso bilancio per i Grizzlies, che si muovono come un orologio, quintetto in doppia cifra e tre doppie doppie ieri contro New Orleans, 16a vittoria di fila in casa in stagione regolare. Randolph è ispirato, Marc Gasol perfetto in difesa su Anthony Davis, ad oggi secondo marcatore e primo rimbalzista della lega.
Tre vittorie per Golden State. Klay Thompson ha umiliato i Lakers e messo il canestro decisivo con Portland, con 29,7 punti di media è il giocatore copertina di questo avvio NBA.

Conferme per i Clippers, Griffin è scatenato e contro Utah, Chris Paul ha messo a segno la prima tripla doppia dal 2009. Menzione anche per Jamal Crawford: 19 punti dalla panchina e varcata la soglia dei 15 mila in carriera.
Sorprende Dallas (3-1), ieri ha battuto Boston pur rischiando di farsi rimontare nella ripresa. 56 punti fra Parsons e Nowitski, ma a scacciare la paura è stato Ellis.
Ancor più inatteso l’abbrivio da 3-1 di Sacramento. Il mondiale ha dato confidenza a Cousins, Gay è preciso a canestro, Collison ha messo il tiro decisivo coi Clippers e ieri ha piazzato i due liberi finali del successo a Denver.
Laborioso il reinserimento di Gallinari dopo i 18 mesi di assenza. Contro i Kings, Danilo ha chiuso a 0 punti in 14′, 0 su 6 dal campo.
San Antonio ha giocato due partite, vittoria con Dallas e sconfitta con Phoenix, sospendiamo il giudizio in attesa che Kawhi Leonard carburi.
Notte fonda in gialloviola. Bryant sta giocando bene, ma il suo contratto impedisce ai Lakers si rinnovarsi ed il campo dice 4 sconfitte. I playoffs sono una chimera.

Klay Thompson mvp allavvio